L’alimentazione per un cane con insufficienza renale
Quando un cane soffre di insufficienza renale, la gestione dell’alimentazione diventa una sfida cruciale. Questa condizione non solo influisce sul benessere generale del cane, ma rende anche il momento del pasto complicato, specialmente nei casi più avanzati. In questo articolo vedremo come impostare una dieta adeguata, quali alimenti sono consigliati e quali evitare, con un occhio di riguardo per i consigli pratici utili a migliorare la qualità di vita del cane.
Capire la stadiazione della patologia renale
Non tutti i cani con insufficienza renale hanno le stesse esigenze alimentari. Prima di decidere cosa dargli da mangiare, è essenziale che la malattia sia correttamente “stadiata”. Secondo le linee guida IRIS 2019, si possono distinguere quattro stadi della patologia:
- Stadio 1 e 2: fasi iniziali, spesso senza sintomi evidenti.
- Stadio 3 e 4: fasi avanzate, con sintomi più gravi e una gestione più complessa.
La stadiazione si basa su parametri come la creatinina ematica, l’urea, il peso specifico delle urine e la presenza di proteine urinarie. Inoltre, vengono valutati valori come il fosforo ematico, l’SDMA e la pressione arteriosa.
Perché è importante questa analisi? Perché i fabbisogni nutrizionali cambiano a seconda dello stadio della malattia. Ad esempio, un cane in stadio IRIS 1 o 2 avrà necessità diverse rispetto a uno in stadio IRIS 3 o 4.
Alimentazione per un cane con insufficienza renale: Cosa deve mangiare?

Un cane nei primi stadi della malattia dovrebbe seguire una dieta:
- Ricca di proteine ad alto valore biologico: derivano da fonti animali e producono meno scarti azotati.
- A basso contenuto di fosforo: il fosforo è un nemico per i reni già compromessi.
- Arricchita con Omega-3: questi acidi grassi essenziali aiutano a rallentare la progressione della malattia e supportano la funzionalità renale.
Quando la malattia progredisce agli stadi IRIS 3 o 4, il cane potrebbe manifestare disappetenza e perdere rapidamente massa muscolare. In questi casi, la dieta deve:
- Garantire un adeguato apporto proteico, evitando eccessi di fosforo.
- Essere energeticamente densa, sfruttando grassi sani per compensare il basso volume di cibo ingerito.
- Includere fibre e probiotici, per aiutare l’intestino a smaltire le tossine uremiche.
- Prevedere integratori utili, come il complesso di vitamine B, potassio o vitamina D.
Cosa evitare nella dieta
Alcuni alimenti sono assolutamente da evitare per un cane con insufficienza renale:
- Cibo commerciale generico non prescritto dal veterinario. Potrebbe contenere livelli di fosforo o proteine non adeguati.
- Fosforo inorganico: presente in molti integratori e alimenti lavorati.
- Eccesso di sale: anche se una piccola quantità non è dannosa, un eccesso può peggiorare la condizione.
Un falso mito è che il pesce sia completamente sconsigliato. In realtà, se bilanciato nelle giuste dosi, può essere una buona fonte di proteine e Omega-3, purché il fosforo sia controllato.
Cosa fare se il cane non mangia?
La perdita di appetito è comune nei cani con insufficienza renale, soprattutto negli stadi avanzati. Ecco alcuni consigli utili:
- Consultare il veterinario: potrebbero essere necessari esami per verificare la presenza di complicazioni, come un eccesso di fosforo, e decidere se utilizzare farmaci anti-nausea o procinetici.
- Reidratazione: la fluidoterapia può alleviare i sintomi e migliorare l’appetito.
- Stimolanti dell’appetito: la cannabis medicinale è una delle opzioni più innovative, ma deve essere prescritta da un veterinario esperto.
Trucchi per rendere il pasto più appetibile
Se il cane rifiuta il cibo, si possono adottare alcuni accorgimenti:
- Cibo umido: è più appetibile rispetto alle crocchette.
- Brodo di carne: aggiungerlo al cibo può renderlo più saporito e aumentare l’assunzione di liquidi.
- Parmigiano: una leggera spolverata non solo migliora il gusto, ma aiuta anche a chelare il fosforo grazie al calcio.
Supporto avanzato: dialisi e purificazione extracorporea
Nei centri veterinari specializzati è possibile eseguire la dialisi, una procedura che migliora significativamente la qualità della vita del cane negli stadi più avanzati della malattia. Questa opzione è particolarmente utile quando la gestione tradizionale non è più sufficiente.
Conclusioni
Gestire l’alimentazione di un cane con insufficienza renale richiede impegno e collaborazione con il veterinario. Una dieta bilanciata, integrata con i nutrienti giusti e adattata allo stadio della malattia, può fare una grande differenza nel migliorare la qualità di vita del cane. Con i giusti accorgimenti, anche una patologia complessa come l’insufficienza renale può essere affrontata con serenità.
Articolo della dott.ssa Maria Mayer, DVM
- Published in Maria Mayer
Che succede se il cane mangia solo cibo umido?
Quando un cane mangia esclusivamente cibo umido, è importante considerare vari aspetti, sia dal punto di vista nutrizionale che pratico. Se anche il tuo cane preferisce l’umido alle crocchette, non sei solo. Ma è davvero una scelta ottimale? Scopriamolo insieme.
Il primo punto: l’alimento è completo?
Se il tuo cane mangia solo cibo umido, la prima cosa da verificare è che si tratti di un alimento completo. Molti prodotti in commercio, infatti, sono solo complementari: non contengono tutti i nutrienti necessari e possono causare carenze nel lungo periodo. Come riconoscerli?
- Controlla l’etichetta: se non trovi la dicitura “alimento completo”, è meglio evitarlo.
- Presta attenzione alla lista degli ingredienti: se è troppo corta o generica, potrebbe non essere adatta a un’alimentazione esclusiva.
Un alimento completo è formulato per soddisfare tutti i fabbisogni nutrizionali del tuo cane, evitando problemi legati a squilibri o carenze.
Cibo umido e salute dentale

Attenzione all’umido perché i denti potrebbero essere a rischio, soprattutto con gli alimenti umidi di bassa qualità, molto ricchi di zuccheri, che sembrano facilitare l’accumulo di placca e tartaro.
Se non siete sicuri del vostro umido, è fondamentale:
- Spazzolare i denti regolarmente con uno spazzolino apposito.
- Far controllare la bocca dal veterinario per valutare la necessità di una pulizia dentale professionale (detartrasi).
Non trascurare la salute orale: una bocca infiammata o piena di tartaro può causare dolore e complicazioni, influendo negativamente sulla qualità della vita del tuo cane.
Il rischio degli interferenti endocrini
Un altro potenziale problema legato all’alimentazione esclusiva con cibo umido è l’esposizione a interferenti endocrini, come il bisfenolo A (BPA).
Il BPA è una sostanza presente in alcune plastiche, incluse quelle utilizzate per confezionare gli alimenti. Questo composto può trasferirsi al cibo, alterando il metabolismo del cane e interferendo con il funzionamento della tiroide.
Cosa puoi fare per limitare questo rischio?
- Preferisci cibi confezionati in materiali privi di BPA.
- Alterna il cibo umido con altre soluzioni, come alimenti freschi o crocchette, per ridurre l’esposizione.
Perché alcuni cani non mangiano le crocchette?
Se il tuo cane rifiuta le crocchette, le ragioni possono essere molteplici. Ecco le più comuni:
- Problemi di salute: Un cane disoressico potrebbe sperimentare nausea o avere condizioni che rendono sgradevole il cibo secco.
- Preferenze alimentari: Alcuni cani sviluppano gusti ben precisi e rifiutano categoricamente ciò che non gradiscono.
A volte è difficile distinguere tra un problema medico e una semplice preferenza. In caso di dubbi, è sempre consigliabile consultare un veterinario esperto in nutrizione o un gastroenterologo.
Ricorda: non esistono “capricci” nel senso umano del termine. Se il tuo cane rifiuta un cibo, sta cercando di comunicare un disagio o una preferenza reale.
Alternative al cibo umido
Se il tuo cane non vuole mangiare crocchette, ci sono alternative valide:
- Cibo umido commerciale completo: Come già detto, assicurati che sia equilibrato e adatto per un’alimentazione esclusiva.
- Alimentazione fresca: Una dieta casalinga, preparata con ingredienti freschi e bilanciati, rappresenta una scelta eccellente.
Le diete casalinghe possono essere:
- Cotte o crude (BARF), a seconda delle esigenze del cane.
- Bilanciate da un professionista per garantire l’apporto corretto di nutrienti.
Un’alimentazione fresca è spesso più appetibile, più naturale e benefica per la salute generale del cane, purché sia correttamente formulata.
Conclusioni
Se il tuo cane mangia solo cibo umido, presta attenzione alla qualità dell’alimento, alla salute dentale e al rischio di esposizione agli interferenti endocrini. Considera alternative come una dieta fresca e varia, che può migliorare la sua salute e la sua felicità.
Ricorda, ogni cane è diverso e ha esigenze specifiche. Consulta sempre un veterinario per assicurarti di fare la scelta migliore per il tuo compagno a quattro zampe.
Articolo della dott.ssa Maria Mayer, DVM
- Published in Maria Mayer
Sai capire se il tuo cane è allergico a determinati alimenti?
Negli ultimi anni, le allergie alimentari nei cani sono diventate sempre più comuni. Se hai un cane, probabilmente avrai sentito parlare di cani allergici a determinati alimenti, magari da altri proprietari al parco. Ma come si riconoscono queste allergie e come possiamo aiutare il nostro cane? Scopriamolo insieme.
Allergia alimentare o reazione avversa al cibo?
È importante chiarire che non tutte le reazioni agli alimenti sono vere e proprie allergie. Quando parliamo di allergia alimentare, ci riferiamo a una risposta anomala del sistema immunitario. Tuttavia, nel cane le allergie alimentari autentiche sono piuttosto rare. Più spesso, ci troviamo di fronte a reazioni avverse al cibo, un termine generico che include sia allergie sia intolleranze.
Nonostante la distinzione tecnica, i sintomi e il percorso diagnostico sono simili, perciò in questo articolo useremo il termine “allergia” per semplicità.
Il cane è allergico a determinati alimenti: i sintomi delle allergie alimentari nel cane
I sintomi più comuni sono di natura cutanea e/o gastrointestinale:
Sintomi cutanei
- Prurito intenso, spesso accompagnato da eritema (pelle arrossata).
- Microlesioni causate dal grattarsi, che possono portare a infezioni batteriche secondarie.
- Pomfi (piccole aree rilevate della pelle) o zone senza pelo (alopecia).
Questi sintomi possono essere confusi con altre patologie cutanee. È quindi fondamentale consultare un veterinario dermatologo per una diagnosi precisa.

Sintomi gastrointestinali
- Vomito e/o diarrea.
- Disappetenza o abbattimento.
- Nei casi più gravi, malassorbimento intestinale o perdita di nutrienti, con conseguente dimagrimento grave.
Anche in questo caso, i sintomi sono aspecifici e richiedono il supporto di un veterinario esperto in nutrizione e/o gastroenterologia.
Il cane è allergico a determinati alimenti: gli alimenti più comunemente allergenici
Le proteine sono spesso i principali responsabili delle allergie alimentari. Tra gli allergeni più comuni troviamo:
- Pollo, bovino e uova, spesso presenti negli alimenti commerciali.
È importante notare che non tutti i cani sviluppano allergie agli stessi alimenti. Ad esempio, un cane che ha sempre mangiato alimenti a base di pesce potrebbe essere più suscettibile a questo tipo di proteine rispetto al pollo.
Come si diagnostica l’allergia alimentare
La diagnosi è un processo lungo e richiede pazienza. Si parte con l’esclusione di altre cause, come parassiti, e si procede con una dieta di eliminazione. Questo metodo consiste nell’escludere tutti gli alimenti potenzialmente allergenici per un periodo di tempo e successivamente reintrodurli gradualmente. Vediamo le opzioni disponibili:
- Cibo commerciale monoproteico: preparato con una sola fonte proteica nuova per il cane. Tuttavia, alcuni prodotti possono essere contaminati da proteine non dichiarate.
- Cibo commerciale idrolizzato: le proteine sono scomposte in frammenti talmente piccoli da non essere riconosciuti dal sistema immunitario.
- Dieta casalinga monoproteica: la scelta più sicura. Permette di controllare con precisione gli ingredienti utilizzati, eliminando il rischio di contaminazione.
Durante la dieta di eliminazione è essenziale evitare qualsiasi alimento extra non approvato dal veterinario, poiché anche un piccolo errore può compromettere i risultati.
La dieta deve essere seguita per almeno 3 settimane (in caso di sintomi gastrointestinali) o fino a 2 mesi (in caso di sintomi cutanei). Successivamente, si procede con la reintroduzione graduale degli alimenti per confermare la diagnosi e garantire una maggiore varietà nella dieta del cane.
Alternative alla dieta di eliminazione
Sfortunatamente, non esistono alternative affidabili alla dieta di eliminazione. Sebbene esistano test allergici per i cani, questi non sono sufficientemente accurati e possono produrre falsi positivi o negativi.
Come trattare le allergie alimentari
Il trattamento è diviso in due fasi principali:
A breve termine
- Evitare gli alimenti allergenici identificati.
- Prestare attenzione alle etichette dei cibi commerciali per evitare contaminazioni.
A lungo termine
- Tornare gradualmente a una dieta variata, reintroducendo uno alla volta gli alimenti eliminati.
- Lavorare sulla modulazione della microflora intestinale e del sistema immunitario per migliorare la tolleranza e ridurre le infiammazioni.
Prevenzione e cura
Non esistono strategie certe per prevenire le allergie alimentari nei cani. Tuttavia, alcuni studi suggeriscono che somministrare cibo fresco fin dalla giovane età potrebbe ridurre il rischio di reazioni anomale. Al contrario, nutrire il cane con un solo tipo di alimento commerciale per tutta la vita potrebbe aumentare il rischio di sviluppare allergie.
Per quanto riguarda la cura, è importante evitare di somministrare sempre lo stesso cibo, poiché una dieta monotona può ridurre la variabilità intestinale, aumentando l’infiammazione. La soluzione migliore è seguire una dieta variata e personalizzata, monitorando eventuali reazioni negative.
Conclusioni
Le allergie alimentari nel cane sono un problema complesso, ma con la giusta attenzione e il supporto di un veterinario è possibile gestirle in modo efficace. Una diagnosi accurata, una dieta controllata e un approccio personalizzato sono fondamentali per migliorare la qualità della vita del tuo cane.
Articolo della dott.ssa Maria Mayer, DVM
- Published in Maria Mayer
Come far dimagrire un cane: guida pratica e consigli utili
Far dimagrire un cane è una questione di salute, non solo di estetica. Un cane in sovrappeso rischia problemi seri, dalla difficoltà a muoversi a malattie metaboliche. In questo articolo vedremo come capire se il tuo cane ha bisogno di dimagrire, quali strategie adottare e come creare un programma di alimentazione e attività fisica adatto.
Come capire se il cane è sovrappeso
Valutare se il tuo cane è in sovrappeso è il primo passo. Esistono tabelle chiamate Body Condition Score (BCS) che indicano la forma ideale del corpo del cane su una scala da 1 a 9.
Ecco alcuni segnali visibili:
- Osserva il profilo del cane: visto dall’alto, il corpo dovrebbe restringersi nella zona della vita.
- Palpa le costole: dovresti sentirle sotto la pelle senza bisogno di premere troppo.
- Controlla l’addome: dovrebbe essere retratto, non gonfio o pendente.
Con il cane a pelo lungo ovviamente dovremo fare questa valutazione prediligendo la palpazione. Se hai dubbi, consulta sempre il veterinario per una valutazione più precisa, ancora meglio se Medico Veterinario esperto in Nutrizione.
Perché è importante far dimagrire un cane sovrappeso

Il sovrappeso nei cani può causare problemi di salute significativi, tra cui:
- Problemi articolari: come osteoartrite e fratture patologiche.
- Malattie metaboliche: diabete, iperlipidemia e sindrome metabolica.
- Ridotta aspettativa di vita: studi dimostrano che un cane in forma vive più a lungo e meglio.
- Difficoltà respiratorie e intolleranza al calore: rendendo difficile l’attività fisica e creando un circolo vizioso.
Come impostare una dieta per far dimagrire il cane
1. Riduzione calorica controllata:
- Una dieta bilanciata dovrebbe essere ricca di proteine di qualità (carne, pesce, uova), con pochi grassi e una quantità adeguata di fibre provenienti da verdure (evita frutta zuccherina e carboidrati come pasta e riso). Una dieta fresca che rispetti questi principi sarà anche molto apprezzata dal vostro cane.
2. Scegli alimenti specifici:
- Se usi cibo industriale, opta per alimenti light formulati appositamente per la perdita di peso. Evita di ridurre semplicemente le quantità del cibo normale: potresti causare carenze nutrizionali, diminuendo la quota proteica che invece va mantenuta.
3. No agli extra:
- Elimina snack e premi calorici non necessari. Sostituiscili con verdure come carote o zucchine cotte.
L’importanza dell’attività fisica
L’esercizio fisico è essenziale per il dimagrimento. Ecco come procedere:
- Passeggiate quotidiane: camminate veloci di almeno 20-30 minuti per 3-5 giorni a settimana.
- Giochi interattivi: come il riporto o giochi di ricerca.
- Esercizi mirati: se il tuo cane è gravemente sovrappeso, consulta un veterinario fisioterapista per un programma personalizzato.
Evita attività intense come corse o salti che potrebbero danneggiare le articolazioni.
Conclusione
Far dimagrire un cane richiede costanza, pazienza e un approccio combinato tra dieta equilibrata e attività fisica regolare. Consulta sempre un veterinario per creare un piano personalizzato e monitorare i progressi. La salute del tuo cane dipende da te!
Articolo della dott.ssa Maria Mayer, DVM
- Published in Maria Mayer
La taurina nell’alimentazione del gatto: perché è essenziale
La taurina nell’alimentazione del gatto: se hai un gatto, probabilmente sai quanto sia importante offrirgli una dieta equilibrata. Ma hai mai sentito parlare della taurina? Questo aminoacido è fondamentale per la salute del gatto, al punto che una sua carenza può causare seri problemi di salute. Scopriamo insieme perché è così importante e come assicurarti che il tuo gatto ne assuma abbastanza.
Cos’è la taurina e perché il gatto ne ha bisogno?
La taurina è un aminoacido essenziale per il gatto, il che significa che il suo organismo non è in grado di produrla in quantità sufficienti. Deve quindi assumerla attraverso la dieta. Questo accade perché il gatto, in quanto carnivoro stretto, ha evoluto un metabolismo che dipende strettamente dai nutrienti presenti nelle prede animali.
La taurina è presente in tutti i tessuti animali, in particolare nei muscoli e negli organi interni dei mammiferi. Le prede naturali dei gatti, come i topi, ne sono ricche, ma nei cibi industriali può essere degradata dalla cottura e quindi deve essere aggiunta artificialmente.
La taurina nell’alimentazione del gatto: a cosa serve?

La taurina svolge funzioni vitali per l’organismo del gatto:
- Salute della vista: è essenziale per la retina. Una carenza può portare a atrofia retinica progressiva e cecità.
- Funzione cardiaca: è necessaria per il muscolo cardiaco. La sua mancanza può causare una miocardiopatia dilatativa, una condizione grave che può portare al decesso.
- Digestione dei grassi: contribuisce alla formazione degli acidi biliari, fondamentali per digerire correttamente i grassi.
- Riproduzione e sviluppo: nelle gatte in gravidanza, una carenza può portare a malformazioni nei cuccioli.
Come riconoscere una carenza di taurina
La carenza di taurina non si manifesta subito, ma quando i sintomi diventano evidenti, i danni possono essere irreversibili. Ecco alcuni segnali di cui fare attenzione:
- Problemi di vista: il gatto potrebbe apparire disorientato o urtare contro gli oggetti.
- Letargia: una stanchezza eccessiva può indicare problemi cardiaci.
- Problemi riproduttivi: nelle femmine, difficoltà durante la gravidanza o cucciolate deboli possono essere legati alla mancanza di taurina.
Prevenire la carenza di taurina
Evitare una carenza di taurina è relativamente semplice, ma richiede attenzione alla dieta del gatto:
- Alimenti completi e bilanciati: scegli cibi industriali di buona qualità che dichiarino chiaramente sulla confezione “alimento completo“. Il cibo umido è spesso “complementare” e può succedere che i gatti iper-selezionatori scelgano solo il cibo umido.
- Attenzione alle diete vegetariane o vegane: queste diete sono assolutamente sconsigliate per i gatti, poiché prive di taurina naturale. Anche se alcuni produttori integrano i loro prodotti, è meglio evitare rischi.
- Diete casalinghe: se prepari il cibo per il tuo gatto, assicurati di integrare la taurina soprattutto se il cibo è cotto, poiché il calore la distrugge facilmente.
Conclusione
La taurina è un pilastro essenziale nella dieta del gatto. Conoscere le sue funzioni e l’importanza di un’alimentazione bilanciata può fare la differenza tra un gatto sano e uno che rischia seri problemi di salute. Leggi sempre le etichette, consulta il medico veterinario esperto in nutrizione e non sottovalutare l’importanza di questo aminoacido prezioso!
Articolo della dott.ssa Maria Mayer, DVM
- Published in Maria Mayer