Cipolla, aglio, porro ed erba cipollina: cibi tossici per cane e gatto
Alcuni alimenti che quotidianamente utilizziamo nelle nostre case possono essere tossici per cane e gatto. Cipolla, aglio, porro ed erba cipollina rientrano in questa categoria: facciamo chiarezza sulla loro pericolosità.
A volte non siamo consapevoli dei rischi che la nostra tavola può riservare per i nostri amici a quattro zampe. Alimenti che noi bipedi ingeriamo quasi quotidianamente possono arrecare seri danni agli animali. La cipolla e l’aglio sono ancora più pericolosi perché non perdono totalmente la loro tossicità dopo la cottura e spesso li ritroviamo mescolati in prodotti già preparati (come i minestroni surgelati, i sughi..) perciò richiedono una speciale attenzione da parte nostra.
Cipolla, aglio, porro e erba cipollina: cibi tossici per cane e gatto
Cipolla (Allium cepa), aglio (Allium sativum), porro (Allium porrum) e erba cipollina (Allium schoenoprasum) appartengono tutti al genere Allium, famiglia Amaryllidaceae.
Sono dei bulbi fortemente aromatici che emettono, quando triturati, il loro caratteristico odore.
Sono di uso comune in cucina, sia freschi che disidratati. I nostri animali possono ingerire bucce o pezzi di cipolla cruda rovistando nella spazzatura o rubando da tavola oppure per colpa nostra, se con disattenzione facciamo assaggiare qualche nostro piatto contenente queste verdure.
Alcune cipolle (in particolare quelle dolci) sono molto gradite dai cani.
Meccanismo d’azione della tossicità da cipolla e aglio
I componenti responsabili della tossicità di questi alimenti sono dei composti solforati.
Una volta che la pianta viene masticata (sia essa cruda, cotta o disidratata) vengono trasformati in sostanze estremamente ossidanti, capaci di danneggiare i globuli rossi causando così una grave anemia emolitica.

Cipolla, aglio, porro e erba cipollina: cibi tossici per cane e gatto. In che dose?
Le manifestazioni cliniche compaiono quando l’animale ingerisce una quantità di cipolla maggiore dello 0,5% del suo peso corporeo (in un gatto di 5 chili ad esempio bastano 25 grammi di cipolla per avere i primi sintomi).
I gatti sono particolarmente suscettibili a questa intossicazione, a causa della particolare struttura della loro emoglobina e della carenza di alcuni enzimi detossificanti. Tra i cani invece Akita, Shiba e Jindo sono le razze più sensibili.
Attenzione! La cottura di aglio e cipolla o la disidratazione non eliminano del tutto il loro effetto tossico. In letteratura sono segnalati casi di avvelenamento dopo l’ingestione di aglio al forno, soufflé di cipolla, cipolle al burro e ravioli cinesi al vapore.
Sintomatologia dell’intossicazione da cipolla nei cani e nei gatti
I sintomi dell’intossicazione da cipolla e aglio dipendono dalla sensibilità dell’individuo e dalla quantità ingerita. I segni clinici più comuni nel cane e nel gatto comprendono vomito e/o diarrea, dolore addominale, perdita dell’appetito e depressione. A causa dell’anemia in via di sviluppo possiamo trovare mucose pallide, debolezza, aumento della frequenza respiratoria e cardiaca, ittero.
Con le analisi di laboratorio possiamo riscontrare una diminuzione della concentrazione di globuli rossi che possono risultare anche alterati e presenza di emoglobina nelle urine (urine che possono essere di colore rosso scuro/nero).
Trattamento dell’intossicazione da cipolla nel cane e nel gatto
Se avete il sospetto che il vostro animale abbia ingerito una quantità significativa di aglio o cipolla, portatelo dal vostro Medico Veterinario di fiducia. Non ci sono antidoti specifici. Il primo passo sarà quello di rimuovere il tossico: se l’animale ha ingerito grandi quantità di alimento nelle due ore precedenti e non ci sono controindicazioni, si può indurre il vomito. E’ importante monitorare nel tempo l’evoluzione dell’ematocrito per stabilire la necessità di ricorrere o meno alla trasfusione.
Curiosità
Lo sapevate che esiste un rimedio omeopatico che si prepara proprio a partire dalla cipolla? Si chiama Allium cepa , viene prodotto dalla tintura madre della cipolla rossa ed è utilizzato come rimedio sintomatico nel trattamento di problemi alle alte vie respiratorie, associati a starnuti, scolo nasale e lacrimazione eccessiva.
Articolo della Dott.ssa Chiara Dissegna DVM
- Pubblicato il Chiara Dissegna
Obesità nel cane e nel gatto
Come per l’uomo, anche per cane e gatto l’obesità è la patologia del secolo.
L’obesità nel cane e nel gatto è una patologia in sè e può causare molte altre patologie.
Vediamo come valutarla, che malattie può causare al nostro cane e gatto e soprattutto come sconfiggerla.
Obesità nel cane e nel gatto
L’obesità è definita come un “eccesso di grasso corporeo tale da causare effetti avversi sulla salute”.
Va quindi considerata a tutti gli effetti una patologia e purtroppo colpisce gran parte dei nostri cani e gatti.
In alcune zone del mondo arriverebbe a interessare il 60% dei nostri animali domestici.
Vediamo insieme come riconoscere, comprendere, prevenire e trattare obesità e sovrappeso.
Come si valuta l’obesità?
Come capire se il proprio cane o gatto è in sovrappeso/obeso?
Sicuramente l’aiuto del proprio veterinario è fondamentale.
Esiste infatti un punteggio chiamato BCS (Body condition score) attraverso il quale è possibile stimare l’eccesso di peso del nostro animale domestico.
Attraverso una valutazione visiva e tramite la palpazione di alcuni distretti specifici il veterinario può attribuire un valore di BCS al suo paziente che va da 1 a 9.
Basandovi sulla tabella seguente potete farvi un’idea del punteggio in cui potrebbe rientrare il vostro animale e, di conseguenza, qual è l’eccesso di peso che dovrebbe perdere.

Available at the WSAVA Global Nutrition Committee Nutritional Toolkit
Conseguenze dell’obesità
Molte persone purtroppo scambiano un animale “paffutello” per un animale in salute e coccolato.
Ma siamo veramente sicuri di fare il bene del nostro cane/gatto andando oltre un punteggio 5 di BCS?
Vediamo quali possono essere i principali effetti collaterali:
- Malattie ortopediche con conseguente zoppia, dolore e intolleranza all’esercizio fisico (artrosi, rottura del legamento crociato, fratture, ecc)
- Diabete, resistenza all’insulina, dislipidemia, lipidosi epatica
- Pancreatite
- Problemi respiratori (soprattutto nelle cosiddette razze “brachicefale come Bulldog, carlini, Boston terrier, ecc)
- Ipertensione
- Malattie dermatologiche, gastrointesinali e delle vie urinarie
- Alcuni tipi di neoplasia
- Aumento del rischio anestesiologico
Fattori predisponenti
Analizziamo ora i principali fattori predisponenti, iniziando da quelli legati al paziente: razza (Labrador e Beagle ad esempio tendono ad essere fortemente predisposti al sovvrappeso), sterilizzazione/castrazione, alcune patologie (ad esempio l’ipotiroidismo), animali molto voraci e microbiota intestinale alterato.
Inoltre ci sono tutta una serie di “cattive abitudini” che possiamo modificare per aiutare il nostro animale a mantenere il peso-forma. Innanzitutto la sedentarietà: per un cane sarà importantissimo uscire in passeggiata anche più volte al giorno mentre per un gatto indoor è fondamentale creare un ambiente casalingo ricco di stimoli.
Veniamo ora alla buona abitudini “a tavola”: non riempire la ciotola ogni volta che la si vede vuota (o addirittura mezza vuota!), fare attenzione al cibo dato dalla tavola ed evitare di far leccare i piatti al cane (anche quello “conta” nelle calorie giornaliere), non eccedere con snack e premietti.
Purtroppo gran parte degli snack per cani e gatti che si trovano in commercio sono molto calorici e spesso anche poco salutari. Molto meglio della carne essiccata, dei pesciolini (ad esempio spratti) essiccati, yogurt intero bianco o le classiche gallette di riso o mais. Per quanto meno calorici, anche questi andranno dosati con moderazione soprattutto in un paziente che deve perdere peso.
Come funziona una dieta ipocalorica
E quando il danno “è fatto”? Come fare a far dimagrire il nostro animale? Sicuramente rivolgendovi al vostro veterinario che imposterà un programma di perdita di peso “ad hoc” per voi.
In linea generale se il vostro animale sta mangiando un alimento secco o umido commerciale è probabile che vi verrà consigliato il passaggio ad un alimento light, sterilised, obesity, moderate calorie, indoor. Tutte queste diciture indicano solitamente alimenti formulati con meno grassi e più fibra, mantenendo però un tenore proteico adeguato nonostante la diminuzione delle kcal.
In un paziente che deve dimagrire dovrete seguire una grammatura specifica, da somministrare in più pasti al giorno e la bilancia da cucina è fondamentale. Alcuni studi infatti hanno dimostrato che bicchieri, tazze o comunque dosatori “fai da te” determinano un inaccuratezza che va dal 18 all’80%. Questo vuol dire che se il vostro cane deve mangiare 100 grammi di crocchette, anche se apponete accuratamente un segno sul bicchiere che usate per dosarle potreste arrivare a darne fino a 180 grammi, insomma quasi il doppio!
Pesate sempre il cibo che date al vostro animale, soprattutto se si tratta di crocchette che, contenendo solo il 7-8% di acqua, sono molto concentrate.

Obesità nel cane e nel gatto, la dieta casalinga
Per questo motivo spesso la razione “dietetica”, per quanto corretta dal punto di vista calorico, può visivamente apparire piuttosto scarsa. Un’alternativa più voluminosa e appagante è rappresentata o dall’umidità o, ancora meglio, da una dieta casalinga fresca che offre una più ampia possibilità di variare in base alle esigenze del paziente.
Se invece il vostro cane o gatto segue già un’alimentazione casalinga questa andrà bilanciata dal medico veterinario nutrizionista in base al peso da raggiungere. Non si tratta solo di “tagliare le calorie” ma è fondamentale dosare correttamente macro e micronutrienti in modo che il vostro animale non rischi di incorrere in carenze. La sazietà è un altro fattore importante: per quanto a dieta il cane/gatto dovrà sentirsi sufficientemente sazio affinchè la dieta non diventi una fonte di stress.
La perdita di peso andrà monitorata attraverso controlli seriali in cui il veterinario valuterà peso e BCS raggiunti così da apportare modifiche al piano nutrizionale quando necessario. Infine una volta raggiunto il “peso forma” che era stato stabilito la razione del vostro cane/gatto andrà nuovamente modificata per impostare un regime di mantenimento che gli permetterà di conservare il peso raggiunto.
Articolo di Denise Pinotti, DMV
- Pubblicato il Denise Pinotti
Cottura sous vide per cani e gatti, un sano aiuto in cucina
Spesso i proprietari mi dicono di non avere tempo di cucinare nemmeno per loro stessi, ritenendo così la dieta casalinga troppo impegnativa in termini di tempo da dedicare alla preparazione dei pasti dei loro amici.
Non temete, in questo articolo scopriremo la cottura sous vide, un modo semplicissimo e sano di cucinare che vi farà risparmiare moltissimo tempo, così da avere porzioni sempre pronte!
Cos’è la cottura sottovuoto a bassa temperatura (sous vide)
Sous vide è un termine francese: si pronuncia “su vid” e significa “sotto vuoto”.
Quando è utilizzato nell’ambito della cucina, si riferisce ad alimenti che vengono cucinati in condizioni di temperatura controllata e stabile all’interno di buste sottovuoto (cottura sotto vuoto a bassa temperatura).
Come funziona la cottura sotto vuoto a bassa temperatura
La cottura sous vide è differente dai metodi di cottura tradizionali essenzialmente per due elementi:
- il cibo crudo viene inserito all’interno di specifici sacchetti di plastica e messo sottovuoto
- il cibo viene cotto utilizzando strumenti per riscaldarlo (roner) che permettono il controllo preciso della temperatura per un tempo preimpostato. Questo permette di non stracuocere gli alimenti rispettando le cotture a cuore
La sigillatura sottovuoto ha diversi vantaggi:
a) permette al calore di essere efficientemente trasferito dall’acqua al cibo
b) aumenta la durata di conservazione del cibo, eliminando il rischio di ricontaminazione
c) inibisce la perdita di sapore dovuta all’ossidazione
d) previene la perdita di sapore dovuta all’evaporazione di sostanze volatili e di umidità durante la cottura
e) riduce la crescita batterica aerobica
f) preserva sostanze nutritive e vitamine, nonché i liquidi di cottura
Questo si traduce in alimenti particolarmente saporiti e nutrienti, nonché in una carne più morbida e tenera. Infatti è comprovato che la cottura sottovuoto a basse temperature rende le fibre più morbide e scinde i legami tra proteine, zuccheri e grassi, permettendo di assimilarli più facilmente.

permettendo di preparare in una o due giornate al mese cibo sano e gustoso.
Cosa occorre per realizzare la cottura sous vide
Per cuocere sous vide il cibo dei vostri animali, vi basteranno pochissime cose
- Una macchina per il sottovuoto
- Dei sacchetti specifici per alimenti e per la cottura sottovuoto a bassa temperatura
- Un roner, ovvero una pompa di calore che mantiene la temperatura costante per il tempo da voi indicato attraverso una resistenza e una sonda
- Un contenitore apposito o una grande pentola dove riporre i sacchetti in cottura
Tutti questi materiali sono reperibili nei negozi di elettrodomestici o anche online, per un prezzo complessivo che si aggira tra i 100 e i 200 euro (per macchinari più professionali, il prezzo sale notevolmente). L’unica cosa che andrà riacquistata nel tempo, saranno i sacchetti per la preparazione, la cottura e la conservazione.
Cottura sous vide passo dopo passo
Prendete la fonte proteica, fresca o scongelata. Pesate la quantità giornaliera del vostro animale, o anche la quantità di un paio di giorni. Riponetela negli appositi sacchetti. Volendo, per i palati più esigenti, è possibile aggiungere nel sacchetto aromi ed erbe aromatiche, per rendere tutto più saporito. A questo punto, tramite la macchina del sottovuoto, eseguite il sottovuoto e la sigillatura, secondo le modalità specifiche per ogni apparecchio. Riponete i sacchetti in una grande pentola o nella vasca apposita, riempite di acqua e immergete il roner. Impostate la temperatura e il tempo di cottura ed il gioco è fatto! A fine cottura, ricordatevi di abbattere termicamente i sacchetti, mettendoli a bagno in acqua corrente molto fredda o se possibile con ghiaccio, per scongiurare il rischio di proliferazioni batteriche.
Temperature e tempi di cottura
Vi riportiamo i tempi di cottura da noi provati ed approvati per le proteine più comuni (ad uso animale). Per informazioni più specifiche, chiedete al vostro Medico Veterinario Nutravet di fiducia. I tempi variano anche in base alle dimensioni dei pezzi di carne e al peso del sacchetto, in questo schema sono riportati pesi per sacchetti da 1 kg e pezzi interi di circa 4 cm di altezza. Non abbiate paura di sperimentare, anche a seconda dei gusti del vostro amico!
POLLO/TACCHINO
64 gradi C° x 4.5 ore
MANZO/VITELLO
66 gradi C° x 10 ore
SARDE O PESCI PICCOLI
45 gradi C° x 12 min
SALMONE O MERLUZZO
55 gradi C° x 40 min
MAIALE (cuocere ad almeno 80 gradi a cuore per scongiurare il rischio del morbo di Aujeszky)
85 gradi C° x 10/12 ore
Volendo, è possibile preparare anche le verdure con la tecnica sous vide. La maggior parte delle verdure si cuoce a 90 gradi C° x 30 minuti (ricordatevi poi, salvo indicazioni diverse, di frullarle per renderle più digeribili).
Tempi di conservazione
Una volta che i sacchetti cotti sottovuoto sono stati correttamente abbattuti termicamente (raffreddati), è possibile conservarli per periodi molto più lunghi anche in frigorifero.
Ad esempio le carni, sia bianche che rosse, possono essere conservate nel frigorifero tra i 2 e i 4 gradi C° fino a 15 giorni.
Il pesce dura nelle stesse condizioni fino ad una settimana. Si possono conservare i sacchetti con dentro gli alimenti anche in freezer dai 3 ai 6 sei mesi. Basterà scongelarli in frigorifero, aprirli e riscaldarli prima di servire la ciotola. Una volta aperti i sacchetti del sottovuoto, è bene trasferire il cibo di uno o più giorni all’interno di un normale contenitore chiuso ermeticamente e riporlo in frigorifero.
Articolo della Dott.ssa Camilla Marchetti, DVM
- Pubblicato il Camilla Marchetti