Cosa succede se il cane mangia troppo sale o zucchero
Se un cane mangia troppo sale o zucchero il rischio per la sua salute è davvero serio. In questo articolo approfondiamo il ruolo del sale e dello zucchero nell’organismo del cane, cosa accade se ne assumono in accesso e soprattutto come evitarlo.
Se un cane ingerisce una grande quantità di sale o zucchero, può andare incontro a rischi seri per la sua salute. Per quel che riguarda il sale, infatti, quando ingerito in grande quantità, possiamo avere immediatamente vomito e a seguire disidratazione e sintomi come da avvelenamento. Per quel che riguarda lo zucchero invece, non abbiamo un vero e proprio avvelenamento. Ma malattie e danni soprattutto se ingerito in modo cronico, con il diabete mellito come danno grave e, quasi sempre, irreversibile.
Ma, detto questo e prima di approfondire il tema in modo specifico, quali potrebbero essere le fonti di sale e zucchero nella vita del vostro cane?
Le fonti di sale che il vostro cane potrebbe avere a disposizione sono il sale marino grosso utilizzato per far vomitare, l’acqua marina e il sale presente negli alimenti.
Per quel che riguarda lo zucchero, anche se è possibile che qualche cane goloso trovi modo di accedere al sacchetto di zucchero intero, è molto più comune che questo venga ingerito sotto forma di dolci, destinati a noi.
Il sale e i suoi effetti sul cane
Il sale, al contrario di quello che si pensa, è un nutriente essenziale per il cane. Infatti, tutti gli alimenti commerciali per cani contengono quantità adeguate di questo nutriente. Ma, penserete, non dovrebbe mangiare sciapo? No!
Si tratta di una leggenda metropolitana tanto diffusa, quanto falsa. Le quantità minime di sale richieste da un cane in accrescimento o adulto secondo le linee guida europee (FEDIAF) difficilmente si trovano come sale presente negli alimenti freschi. Per cui va sempre aggiunto a parte nel caso in cui facciate alimentazione casalinga o BARF.
Come per tutti gli organismi viventi, il sale (nella forma di cloruro di sodio) svolge infatti diverse funzioni all’interno dell’organismo. Potremmo dire che le cellule funzionano a sale, dato che la loro capacità di scambiare acqua e altri nutrienti con l’esterno è legata proprio al gradiente di sodio presente.
Possiamo dire quindi che il sale serve per vivere. Dato che è essenziale per tutte le funzioni corporee, dalla regolazione dei fluidi corporei, al funzionamento e alla regolazione di scambi di altri elettroliti, come potassio e calcio, e quindi alla contrazione muscolare e alla creazione dell’impulso nervoso.
Eppure, ovviamente come tutte le sostanze, è la dose che fa il veleno, citando Paracelso. Se dato infatti in grandi quantità, il sale può letteralmente risultare velenoso per il vostro cane. Quando ingerito infatti in quantità molto alte, in un lasso di tempo breve, il sale può dare una sindrome tossica. Caratterizzata da vomito, diarrea, tremori e persino convulsioni e morte. Al contrario dell’ipernatremia dell’uomo invece, non è accertata la correlazione con aumenti della pressione sanguigna se ingeriscono modiche quantità di sale. Né peggioramenti sostanziali quindi di patologie cardiache.
Nonostante questo, dato che in corso di patologie cardiache gli sforzi del vostro veterinario saranno tutti indirizzati a mantenere costante il volume di fluidi corporei, cambiare quantità di sale assunto potrebbe provocare diversi problemi e va quindi sempre concordato.
L’ingestione di grandi quantità di sale è spesso legata (purtroppo) all’usanza di utilizzarlo proprio per causare vomito al cane, in caso di ingestione di corpi estranei (non lo fate! Preferite al limite acqua ossigenata, oppure meglio di tutto, recatevi dal vostro medico veterinario o in clinica per avere la puntura che induce il vomito).
Un’altra fonte di sale in eccesso è l’acqua di mare. Molto comune durante il periodo estivo, il cane viene portato in spiaggia e, magari quando siete distratti, beve una grande quantità di acqua salata. Fate attenzione quindi e se sospettate che il vostro cane ha ingerito quantità davvero importanti di acqua marina, provvedete immediatamente a reidratarlo offrendo acqua dolce e recatevi dal primo medico veterinario disponibile.

Gli effetti dello zucchero sul cane
Lo zucchero nell’alimentazione del cane, al contrario del sale, è un alimento non indispensabile. Non è quindi necessario apportare quantità minime di zucchero semplice (glucosio), né di zuccheri complessi nella forma di amido (come cereali, patate etc.). Il vostro cane, infatti, è un carnivoro e, anche se la fonte di energia cellulare rimane sempre il glucosio, come per noi, lui può ricavarlo facilmente dagli amminoacidi presenti nelle proteine.
Al contrario del sale, inoltre, non sono conosciuti effetti tossici acuti legati all’ingestione di zucchero nel cane. Questo però non vuol dire che faccia bene e anzi, se ingerito in quantità notevoli e sostenute nel tempo, può portare all’insorgenza di diverse patologie.
Prima di tutto, se il vostro cane ingerisce zucchero nella forma di dolci o zucchero semplice, il primo effetto avverso che noterete sarà aumento di peso e rischio obesità, con tutto quello che questa patologia comporta.
Inoltre, con il tempo, si potrebbe avere un effetto tossico sul pancreas del vostro cane e/o a livello periferico sulle cellule. Con comparsa di diabete mellito.
In questo caso la sintomatologia è, al contrario di quello che magari si potrebbe pensare, perdita di peso. Anche a fronte di una fame da lupi e grande aumento dell’urinazione e dell’assunzione di acqua.
Attenzione quindi a tutte le fonti di zuccheri, semplici o complessi, presenti nella vita del vostro cane. Non date assolutamente dolci contenenti saccarosio (zucchero semplice per capirsi), né zucchero di canna, miele o persino edulcoranti (direttamente tossici in questo caso). Se potete inoltre, limitate l’assunzione di fonti di amido come cereali e patate, allo stretto necessario, preferendo un’alimentazione da carnivoro.
Cosa prevenire che il cane mangi troppi zuccheri o troppo sale?
Sicuramente la migliore prevenzione è dare sempre un’alimentazione bilanciata e studiata per il vostro cane. Questo diciamo è la base e deve rappresentare la quasi totalità delle calorie necessarie per il vostro cane. Potete evitare poi di dare zuccheri extra. Preferendo ad esempio come snack degli essiccati di carne o pesce (ricchi di grassi e proteine), al posto di biscotti (ricchi invece di farine e quindi di zuccheri).
Ovviamente dobbiamo poi decidere se e cosa condividere di cibo destinato a noi con il nostro cane. Tolti gli alimenti direttamente tossici, infatti, consiglio comunque di evitare tutti i dolci e, possibilmente, pane, pizza e panini (se non in piccolissime quantità, questi ultimi) vista la presenza di zuccheri importante.
Se poi voleste offrire al vostro cane un cibo cucinato per voi, magari ricco di sale e zuccheri, come una bella focaccia con grani di sale grosso sopra, mi raccomando di farlo in modo estremamente saltuario. Fondamentale in questi casi lasciare sempre acqua fresca a disposizione, in modo che il vostro cane possa riequilibrare il suo organismo, aumentando i liquidi assunti. Condividere è bello, ma fatelo con accortezza!
Articolo della dott.ssa Maria Mayer, DMV, per Kodami
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Falsi miti sull’alimentazione del gatto
L’alimentazione del gatto è ricca di falsi miti, primi fra tutti la necessità di mangiare solo alimento commerciale e le proteine che danneggerebbero i reni. Sfatiamoli uno per volta in questo articolo!
A mio parere la specie dove esistono la maggiore quantità di falsi miti riguardo l’alimentazione è il cane, ma anche chi convive con un gatto non ne è esente e spesso sono davvero difficili da sfatare.
Chiamo falso mito una convinzione assoluta riguardo l’alimentazione, così radicata nella mente delle persone che spesso, quando cerco di spiegare che è falsa, la reazione che ottengo è di rabbia o persino attacco.
Ovviamente quasi sempre alla base di questi falsi miti vi sono alcune parti di verità. Il problema è che attorno ad un nucleo più o meno sensato, si costruiscono delle impalcature improbabili, che portano poi a fuorviare del tutto la situazione.
Se quindi alcuni di questi punti vi potranno sembrare strani o persino improbabili, sappiate che è normale e che sì, è proprio vero, siete incappati anche voi in uno dei falsi miti dell’alimentazione del gatto!
Il gatto deve mangiare alimento commerciale
Partiamo dal primo dei falsi miti, ovvero che il gatto sia un animale crocchettivoro come dico spesso, ovvero che può mangiare solo ed esclusivamente alimento commerciale.
Come abbiamo detto sopra, alla base dei falsi miti vi sono spesso delle verità e in questo caso il nucleo veritiero è che un gatto ha bisogno di un cibo pensato per la sua specie. Questo è vero!
È un carnivoro stretto, poco flessibile riguardo il suo metabolismo, e quindi ha bisogno di un’alimentazione bilanciata per questi suoi fabbisogni.
Questo però non vuol dire che debba o possa mangiare per tutta la vita solo alimento commerciale. Il cibo commerciale completo esiste da relativamente poco tempo (una cinquantina d’anni), mentre il gatto è stato domesticato da qualche millennio.
Inoltre, diversi studi dimostrano che un gatto domestico reinserito in natura (gatto ferale) è perfettamente in grado di tornare ad un’alimentazione ancestrale a base di piccole prede.
Quindi no, non è necessario alimentarli a cibo commerciale, ma sì, dobbiamo dare un’alimentazione adeguata alle sue necessità. Per questo, se voleste abbandonare il cibo commerciale, è essenziale che vi rivolgiate ad un medico veterinario esperto in nutrizione, in modo da poter avere un piano dieta adeguato e bilanciato nel tempo.
Bisogna dare sempre gli stessi alimenti al nostro gatto
Anche se in misura minore rispetto al cane, avrete sentito dire spesso che è meglio dare sempre lo stesso alimento, durante tutta la vita del gatto. In realtà questo è falso, per diverse ragioni.
Oltre ovviamente a dover adeguare anche un cibo commerciale all’età del gatto (quindi scegliere un alimento per gattini in crescita, gatti adulti o anziani), in generale è importante e consigliabile variare alimentazione.
Per variare alimentazione al vostro gatto potete farlo sia dando diversi alimenti commerciali (secchi o umidi), che, meglio ancora, facendo un’alimentazione fresca e variata. In caso di cibo commerciale, il mio consiglio è di cambiare periodicamente il cibo secco (facendo in questo caso in modo graduale), mentre potreste variare anche da un pasto all’altro il tipo di cibo umido, fornendo quindi un’alimentazione mista.
Le proteine fanno male al rene del gatto
Ecco forse il mito più radicato e difficile da sconfiggere: le proteine che fanno male al rene del gatto. Purtroppo, questo luogo comune viene ancora a volte citato anche da colleghi, ma in realtà non ha alcuna base scientifica.
Il vostro gatto, infatti, è un carnivoro stretto, evolutosi proprio per utilizzare al meglio le fonti proteiche presenti nella sua dieta. Possiamo dire quindi con certezza che le proteine non danneggiano in alcun modo il rene del gatto!
Se poi abbiamo un gatto con un rene già compromesso o danneggiato, la questione può farsi (almeno apparentemente) più piccante. In ambito scientifico veterinario, infatti, sono al momento presenti due grandi tendenze: chi è convinto che in caso di patologia renale avanzata sia bene ridurre in modo drastico la quantità di proteine nella dieta e chi invece al contrario pensa che, anche in caso di patologia renale avanzata, sia bene proseguire dando sufficienti quantità di proteine al gatto.
Anche se il diabattito per gli stadi avanzati della patologia è ancora aperto, vi sottolineo come in caso di patologia renale in fase iniziale siamo tutti concordi sul fatto che non debbano essere ristrette le proteine nella dieta del gatto. Il consiglio in questo caso è di discuterne con un medico veterinario esperto in nutrizione, dato che appunto è un falso mito radicato persino in una fetta di medici veterinari “di base”, diciamo.
Per il gatto è salutare un’alimentazione a base di solo carne
Al contrario del falso mito precedente, ci sta chi è convinto che un gatto, essendo carnivoro, possa cibarsi di sola carne. In realtà, la questione è abbastanza più complessa. Infatti, anche se è vero che il gatto è un carnivoro stretto (ecco il nucleo di verità), purtroppo non è vero che basta solo la carne per soddisfare tutti i suoi fabbisogni.
La carne, infatti, ovvero il muscolo degli animali, è povera di alcuni nutrienti essenziali come le vitamine liposolubili, il ferro (in molti casi) e il calcio. Inoltre, se cotta, potrebbe mancare anche la taurina, aminoacido essenziale, che viene inattivato appunto dalla cottura. Inoltre, se la carne è molto magra e magari di soli ruminanti (es. vitella), mancheranno anche acidi grassi essenziali, come l’acido linoleico. Neanche a parlare delle fibre che, seppur in piccolissime quantità, devono sempre essere presenti nella dieta del gatto.
Quindi sì, la dieta fresca del vostro gatto sarà composta principalmente da carne, ma non solo di carne! Potranno essere presenti, a seconda anche dei suoi gusti, alimenti o integratori in grado di bilanciare la dieta.
Il gatto può mangiare alimento vegetariano o vegano
Qui casca l’asino, come si dice! Infatti molte persone, mosse da motivi etici che considero personalmente assolutamente validi, vorrebbero poter applicare delle scelte alimentari come l’essere vegetariani o vegani anche ai propri gatti. Su questo punto purtroppo la risposta è abbastanza decisamente no, meglio evitare in modo assoluto.
Il gatto infatti come abbiamo ripetuto tante volte è un carnivoro stretto, ovvero ha altissime necessità di alcuni nutrienti presenti negli alimenti di origine animale. Mentre un’alimentazione vegetariana o vegana fresca sarebbe, nella maggior parte dei casi, totalmente rifiutata da un gatto, è possibile che riescano ad essere convinti da alimenti commerciali formulati in questo modo.
In questo caso abbiamo due maggiori problemi: prima di tutto alcuni studi dimostrano come la maggior parte degli alimenti in commercio, soprattutto vegani, sia totalmente non bilanciato per i nostri gatti, mettendoli a rischio di carenze nel breve-medio termine. Quando poi anche riuscissimo a trovare un cibo commerciale vegetariano o vegano adatto per gatti, dobbiamo considerare che non esistono studi che valutano l’impatto di una dieta di questo tipo nel lungo periodo su una specie che dovrebbe mangiare totalmente altro.
Utilizzo spesso questo paragone: abbiamo voluto dare proteine animali, tramite farine, ad animali vegetariani come vacche e pecore, e dopo diversi anni abbiamo avuto la BSE (sindrome della mucca pazza). Come possiamo essere sicuri degli effetti a lungo termine, quando ci arroghiamo il diritto di cambiare quello che è una specie-specificità importante? Ritengo sia più rispettoso alimentare un gatto come tale ed, eventualmente, dopo la sua dipartita scegliere come Pet un animale erbivoro, affettuosissimo e dolce, come ad esempio il coniglio.

Il gatto non dovrebbe mangiare bovino o altri grandi animali
Ecco un altro falso mito particolarmente diffuso fra chi segue per il proprio gatto un’alimentazione fresca. Viene affermato infatti che, dato che il gatto non si ciberebbe in natura di animali di grande mole come un bovino o un maiale, è sconsigliato darne la carne, in quanto non adatta alle sue necessità nutrizionali.
In realtà anche in questo caso siamo di fronte ad un falso mito. Infatti, è vero che i gatti in natura si cibano solamente di piccole, piccolissime prede, come topolini, insetti, lucertole o al limite piccoli uccelli. In questo senso, è altamente improbabile che un gatto ferale si metta a cacciare un tacchino, un pollo o una gallina, banalmente per la mole che possono raggiungere. Quindi? Che facciamo? Vogliamo dare solo topolini, insetti etc al nostro gatto? Mi sembra quanto meno complesso.
Inoltre, dal punto di vista nutrizionale, è banalmente falso quanto affermato. È perfettamente possibile, infatti, bilanciare correttamente una dieta a partire da alimenti come pollo, tacchino, bovino e maiale, anche se queste non sono specie naturalmente predate dal gatto in natura. Ovviamente una dieta fresca ben fatta, come abbiamo visto sopra, non avrà come unico ingrediente la carne, ma certamente possiamo utilizzarli come base, essendo ricchi di nutrienti utili al nostro gatto.
Articolo della dott.ssa Maria Mayer, DVM, per Kodami
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Cosa deve mangiare un gatto sterilizzato?
La sterilizzazione è una delle procedure chirurgiche più comuni quando si parla di gatti.
E’ ben noto che la castrazione può influenzare la fisiologia e il comportamento, predisponendo i felini all’obesità.
Cosa dovrebbe mangiare dunque un gatto sterilizzato?
Affrontare in modo proattivo questi cambiamenti con strategie di gestione alimentare può contribuire a prevenire l’aumento di peso e le conseguenze negative associate.
Ricordiamo che anche i gatti castrati sovrappeso possono tornare al loro peso forma, ci vuole solo impegno e pazienza.
Gatti sterilizzati. Qualche dato.
Buona parte dei gatti domestici sono sterilizzati e i dati epidemiologici hanno dimostrato che la castrazione è un fattore di rischio per l’obesità nei gatti, specialmente nei maschi.
I gatti in sovrappeso sono più inclini a sviluppare certe patologie, tra cui diabete mellito, stitichezza, malattie ortopediche, alterazioni dell’emostasi, malattie del tratto urinario, lipidosi epatica e malattie cutanee.
Considerando che la maggior parte dei pazienti veterinari felini ha un fattore di rischio noto (lo stato di castrazione) per una malattia che potrebbe causare una significativa morbilità (l’obesità), sono indicate strategie volte alla prevenzione e, se necessario, all’intervento.
Ricordate sempre che il sovrappeso non è un semplice problema estetico!
Castrazione, aumento di peso e spesa energetica
Le relazioni tra l’assunzione di cibo, il peso corporeo e la spesa energetica dopo la castrazione sono complesse.
E’ più probabile che i gatti aumentino di peso quando vengono alimentati ad libitum dopo la castrazione, sviluppando aumento della massa grassa.
Infatti sono portati a mangiare di più e spesso muoversi di meno, con conseguente diminuzione della spesa calorica e aumento del peso corporeo.
In questi casi è quindi più adatto somministrare porzioni controllate di alimento durante la giornata.

Quanto deve mangiare un gatto sterilizzato?
La gestione alimentare del gatto castrato richiede un approccio individuale.
È importante evitare l’accesso illimitato al cibo, considerare la densità energetica del cibo, fornire una dieta adatta alla fase di vita e monitorare regolarmente la condizione corporea del gatto.
La determinazione del fabbisogno energetico dovrebbe basarsi sulle calorie ingerite normalmente prima dell’intervento, ma il grado di restrizione necessario per evitare l’aumento di peso è variabile e sottolinea l’importanza del monitoraggio e dell’aggiustamento.
Ci sono soggetti che anche se castrati si muovono molto, quindi non avranno bisogno di essere messi “a stecchetto”; al contrario, gatti già sedentari prima avranno la necessità di una riduzione delle calorie anche importante.
Come proprietari dei gatti dobbiamo conoscere l’importanza della restrizione alimentare immediatamente dopo la castrazione per evitare sovrappeso e obesità.
In questo caso la visita dal veterinario nutrizionista toglierà ogni dubbio: il medico preparerà la giusta dieta, che copra tutti i fabbisogni nutrizionali del paziente e che lo mantenga normopeso.
Articolo della dott.ssa Chiara Dissegna, DMV
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Come scegliere la giusta alimentazione per cane e gatto?
La salute, si sa, parte anche dall’alimentazione.
Al di là della tipologia di dieta, a cosa dobbiamo prestare attenzione per scegliere la giusta alimentazione per cane e gatto?
L’alimentazione per cane e gatto gioca un ruolo fondamentale nella salute e nel benessere dei nostri animali domestici.
Una corretta alimentazione infatti fornisce loro tutti i nutrienti essenziali di cui hanno bisogno per crescere, mantenere un peso sano e sostenere una buona salute generale.
In questo articolo, esploreremo le linee guida di base per l’alimentazione di cani e gatti, inclusi i nutrienti chiave e le considerazioni speciali da tenere a mente.
Le esigenze nutrizionali dei cani
I cani sono carnivori opportunisti e hanno bisogno di una dieta bilanciata che comprenda proteine, grassi, vitamine, minerali, fibre e, in alcuni casi, carboidrati.
- Proteine: le proteine sono essenziali per la crescita e il mantenimento della massa muscolare, oltre a svolgere tante altre funzioni fondamentali per il benessere di tutto l’organismo.
Fonti di proteine ad alto valore biologico includono carne, pollame, pesce e uova - Carboidrati: i carboidrati non sempre sono tollerati e non sempre sono necessari, ma possono aiutarci in alcuni casi a fornire un’ottima fonte di energia e bilanciare la dieta laddove, in caso di patologie, sia necessaria una restrizione di altri nutrienti
- Grassi: i grassi sono una fonte concentrata di energia e hanno un ruolo strutturale e metabolico di primaria importanza.
Alcuni grassi, come il burro, sono anche un ottimo alleato per aumentare l’appetibilità in caso di palati particolarmente esigenti! - Vitamine e minerali: i cani hanno bisogno di una varietà di vitamine e minerali, come la vitamina A, la vitamina D, il calcio, il ferro e così via.
Micro e macronutrienti devono essere attentamente bilanciati sul singolo individuo, al fine di garantire il corretto apporto di sostanze nutritive attraverso l’alimentazione - Fibre: le fibre sono molto importanti per la salute del microbiota intestinale e quindi di tutto l’organismo.
Non devono mai mancare nella giusta percentuale e della giusta tipologia, per favorire una corretta digestione

Le esigenze nutrizionali dei gatti
I gatti sono carnivori obbligati e richiedono una dieta che rifletta questa necessità!
La loro alimentazione deve essere ricca di proteine animali di alta qualità e grassi nella giusta percentuale.
I carboidrati andrebbero il più possibile eliminati, così da rispettare la loro natura.
Ricordiamoci anche una piccola parte di fibre!
Alimentazione per cane e gatto, alcune considerazioni
- Età: i requisiti nutrizionali dei cani e dei gatti cambiano con l’età.
I cuccioli hanno bisogno di alimenti specifici per la crescita, mentre gli animali anziani potrebbero richiedere una dieta adatta alle loro esigenze metaboliche - Peso corporeo: mantenere un peso sano è fondamentale per la salute di cani e gatti.
Se il tuo animale è sovrappeso o obeso, potrebbe essere necessario adottare una dieta appositamente formulata per la gestione del peso.
Ricordiamoci che l’obesitá può essere causa di tante patologie! - Condizioni mediche: alcune condizioni mediche, come le sensibilità alimentari o patologie di varia natura, richiedono una dieta specifica.
È risaputo ormai che la dieta gioca un ruolo chiave nella prevenzione ma anche nella cura di molte patologie!
Conclusioni
L’alimentazione corretta è cruciale per la salute e il benessere dei cani e dei gatti.
Una dieta equilibrata, che soddisfi le loro esigenze nutrizionali specifiche, contribuirà a garantire una vita lunga e sana per i nostri amici a quattro zampe.
Indipendentemente dal tipo di dieta scelta (commerciale, casalinga, BARF, mista) è importante tenere sempre a mente le esigenze del singolo individuo e garantirgli un’alimentazione bilanciata per la sua fase di vita.
Ricorda sempre di consultare il tuo Medico Veterinario Nutrizionista per consigli personalizzati sull’alimentazione del tuo animale!
Articolo della dott.ssa Camilla Marchetti, DMV
- Published in Camilla Marchetti