Il primo vero alimento dei cuccioli è il colostro?

Sembra una domanda banale ma non lo è, certamente il colostro è fondamentale per la sopravvivenza del neonato ma andiamo con ordine.

Cos’è il colostro?

Iniziamo questo viaggio dai primi momenti di vita e parliamo dell’alimento COLOSTRO. Il colostro è prodotto dalle ghiandole mammarie negli ultimi giorni di gravidanza fino ai primi 2 giorni dopo il parto. Apporta nutrienti importantissimi come: acqua, lipidi, carboidrati (lattosio e altri oligosaccaridi), proteine (caseine), enzimi digestivi, immunoglobuline materne e fattori di crescita che, pensate, fanno raddoppiare di peso l’intestino tenue del cucciolo nelle prime 24 ore di vita. La composizione esatta del colostro non è ancora del tutto conosciuta e nei vari studi mostra una certa variabilità. Questo importante alimento contiene inoltre una notevole quantità di vitamina E, A e D.

Le immunoglobuline contenute in questo importante alimento sono prevalentemente IgA, IgM, IgG e vengono assorbite passivamente dall’intestino del cucciolo solo per poche ore dopo la nascita. Nel cane il massimo assorbimento si ha nelle prime 15 ore, nel gatto è invece importantissimo che venga assunto nelle prime 12 ore perché le immunoglobuline colostrali successivamente diminuiscono molto.

La natura ha escogitato questo sistema per immunizzare passivamente i neonati visto che il passaggio delle immunoglobuline dal sangue materno al feto nei carnivori è molto scarso.  

Altra funzione importantissima del colostro è la funzione blandamente lassativa utile all’emissione del meconio (prime feci del neonato), aiuta l’escrezione della bilirubina e previene l’ittero neonatale. 

Il lattosio presente nel colostro è in assoluto la fonte di energia più importante per il neonato anche perché questo è l’unico carboidrato che riesce a digerire, gli altri oligosaccaridi presenti inoltre nel colostro servono per modulare il microbiota intestinale, impediscono la crescita dei patogeni e favoriscono lo sviluppo dei bifido batteri.

La barriera intestinale del neonato è incompleta e permeabile, questo consente l’assorbimento di tutti i nutrienti e dei fattori di crescita per i vari tessuti dell’organismo. 

Il colostro è sempre presente?

Il colostro può mancare per problemi materni come può succedere nelle cagne primipare stressate, nelle cagne con patologie sistemiche, in caso di distocia e nelle infiammazioni del tessuto mammario. I fattori legati ai cuccioli sono invece dovute a malformazioni che impediscono la normale suzione come la palatoschisi.

I neonati che non assumono colostro perdono calore e peso rapidamente, si indeboliscono, si disidratano, sono ipoglicemici, vanno incontro rapidamente ad infezioni, ad insufficienza cardiaca e a morte. 

Il colostro quindi è un prodotto non sostituibile se non somministrando il colostro di una cagna donatrice, in poche parole il latte artificiale non è assolutamente sufficiente in queste prime fasi della vita. L’assunzione o meno di questo importante nutriente ha un impatto significativo sullo sviluppo a lungo termine e sulla sopravvivenza  del neonato anche dopo lo svezzamento perché stimola lo sviluppo di molti organi oltre del tratto gastroenterico.

Conclusioni: il colostro è il primo alimento del cucciolo?

colostro

La risposta è no: il primo alimento è il LIQUIDO AMNIOTICO. 

Il liquido amniotico circonda e protegge il feto durante la gestazione, permette il normale sviluppo degli arti del feto consentendone i movimenti, permette lo sviluppo del polmone, garantisce al feto una temperatura costante, protegge il cordone ombelicale e ha proprietà antinfettive. Ma come dicevamo prima, è anche il primo alimento del feto. Appena il feto completa l’organogenesi dell’apparato digerente e inizia  a deglutire, inghiotte il liquido amniotico che va a controbilanciarne la produzione, pensate che un feto umano ne ingerisce 500 ml al giorno.

L’ingestione del liquido amniotico attiva l’apparato digerente del cucciolo, apporta nutrienti in particolare sali minerali, acidi grassi e proteine consente l’idratazione e la produzione di urine.

Articolo del Dr.ssa Monica Serenari, DMV

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