Insufficienza pancreatica esocrina

Insufficienza pancreatica esocrina. La storia di Braghira.

L’insufficienza pancreatica esocrina (EPI) è una patologia grave e debilitante per tutto l’organismo.
La parola insufficienza indica l’incapacità del pancreas di svolgere una sua funzione fondamentale: quella di digerire e di rendere disponibili all’assorbimento i macronutrienti.
Proteine, grassi, carboidrati e, nel cane, anche protezione e l’assorbimento della vitamina B12.

Il pancreas è un organo che ha più funzioni. Una esocrina, cioè la produzione di enzimi digestivi e una endocrina che consiste nella produzione di diversi ormoni come insulina, glucagone e molti altri.

I cani affetti da EPI quindi non sono in grado di digerire, assorbire ed assimilare gli alimenti. 
Gli alimenti non processati, rimangono indigeriti nell’intestino, richiamando liquidi e creando fermentazioni intestinali anomale.

Insufficienza pancreatica esocrina. Quali sono le cause?

Ci sono razze particolarmente predisposte a sviluppare questa patologia.
Tra queste Chow-chow, Pastore tedesco, Rough collie, West highland white terrier, Eurasier e altre.

Una causa frequente di EPI sembra essere autoimmune. Sembra cioè che sia il sistema immunitario del soggetto stesso a danneggiare irreversibilmente il pancreas e a renderlo atrofico e fibroso.

L’età di insorgenza più frequente è nel giovane adulto, attorno ai 4 anni di età.
In alcuni cani invece l’insufficienza pancreatica è conseguenza di una pancreatite cronica, come si verifica in particolare nel Cavalier king Charles spaniel e nel Cocker spaniel.
In questo caso sono più predisposte le femmine attorno ai 7 anni.

L’insufficienza pancreatica esocrina è una patologia molto seria. Ci sono razze particolarmente predisposte a sviluppare questa patologia come: Chow-chow, Pastore tedesco, Rough collie, West highland white terrier, Eurasier e altre.

Sintomi e segni dell’insufficienza pancreatica esocrina

I cani presentano un notevole calo di peso, con perdita della massa muscolare e della massa grassa.
Il mantello ha condizioni scadenti e presentano diarrea caratterizzata da feci abbondanti, chiare giallo/grigiastre, pastose e grasse.

Il cane tende ad avere un appetito insaziabile e può presentare coprofagia, tende a mangiare cioè le proprie feci. L’EPI è una malattia curabile esclusivamente con gli enzimi pancreatici ad uso veterinario, la somministrazione di vitamina B12 tramite iniezioni sottocutanee e una dieta bilanciata molto digeribile.

La storia di Braghira

Braghira è un cane di razza fila brasileiro di 4 anni, che ho visitato a metà Gennaio 2023.
La cagna vive in famiglia assieme ad altri cani della stessa razza, che sono ben seguiti e vengono alimentati con un cibo secco commerciale di buona qualità.

La cagna però da qualche tempo aveva iniziato a perdere peso molto rapidamente nonostante avesse un buon appetito, ha cominciato a defecare in casa perché non riusciva più a trattenere le feci diarroiche, ad isolarsi e nel giro di poche settimane è diventata emaciata e debole.

Il proprietario aveva iniziato varie terapie che non hanno però sortito alcun miglioramento apprezzabile.

Braghira a Gennaio 2023, nel corso della prima visita

Braghira pesava solo 26 kg (lo standard di razza prevede per le femmine un peso minimo di 40 kg, n.d.r.) e la situazione appare da subito molto compromessa. 

Dopo le indagini del caso e la diagnosi inizia la terapia sostitutiva con enzimi pancreatici ad uso veterinario e una alimentazione mista casalinga e commerciale.
La diarrea cessa immediatamente e Braghira inizia piano piano a prendere peso.

Braghira dopo 45 giorni dall’inizio della terapia e della nuova dieta

Al controllo dopo 45 giorni Braghira pesa 41 kg, assume solo dieta casalinga bilanciata e variata perché la preferisce rispetto all’alimento commerciale.

Non ha più avuto problemi gastroenterici e continua la terapia con gli enzimi pancreatici ad uso veterinario che dovrà proseguire per tutta la vita.

L’obiettivo della terapia è di portarla al peso forma di 48 kg e di garantirle una buona qualità di vita. E ci sembra proprio sulla buona strada!

Articolo della dott.ssa Monica Serenari, DMV

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