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Il gatto anziano non mangia? Ecco cosa sapere (e fare)

giovedì, 05 Giugno 2025 by Gruppo Nutravet
Il gatto anziano non mangia

Se vivi con un gatto da tanti anni, è probabile che prima o poi ti sia trovato a fare i conti con un cambiamento nelle sue abitudini alimentari. In particolare, quando un gatto anziano smette di mangiare o riduce in modo significativo la quantità di cibo, è normale sentirsi preoccupati.

In questo articolo vediamo insieme quando è davvero il caso di preoccuparsi, quali segnali osservare con attenzione, e soprattutto cosa puoi fare, prima di tutto, a casa, e in secondo luogo con l’aiuto del veterinario.

Il gatto anziano non mangia: perché è così grave se un gatto non mangia

A differenza del cane, il gatto è un animale che non può permettersi lunghi digiuni. È un fatto metabolico: bastano pochi giorni senza cibo per andare incontro a problemi seri, come ad esempio la steatosi epatica, una condizione in cui il fegato si riempie di grasso e smette di funzionare correttamente.

In più, il gatto è un predatore… ma anche una preda. Questo significa che tende a mascherare i sintomi di malessere per non mostrarsi debole. Così può succedere che l’unico segnale evidente di qualcosa che non va, sia proprio il rifiuto del cibo.

Quindi, se un gatto anziano smette di mangiare, non aspettare: rivolgiti quanto prima al veterinario.

Quando oltre al cibo rifiuta anche l’acqua

Il gatto anziano non mangia

Se oltre a non mangiare, il tuo gatto smette anche di bere, la situazione si fa ancora più delicata. L’idratazione è fondamentale, e se non beve né assume liquidi dal cibo (per esempio attraverso l’umido), è molto probabile che ci sia una patologia sottostante da indagare.

Al contrario, anche un gatto che beve tanto ma non mangia può essere un segnale di qualcosa che non va, ad esempio una malattia renale cronica, una delle condizioni più frequenti nei gatti in età avanzata.

Il gatto anziano non mangia: Cosa puoi controllare a casa

Ci sono alcuni accorgimenti che puoi provare prima ancora di fare visite ed esami, soprattutto se il tuo gatto è in una fase iniziale di inappetenza.

1. Verifica l’ambiente dove mangia

Sembra banale, ma l’ambiente in cui il gatto mangia può fare una grande differenza. I gatti più anziani, ad esempio, potrebbero non riuscire più a raggiungere la ciotola se è posizionata in alto o in un luogo scomodo.

Prova a mettere la ciotola in un punto facilmente accessibile, magari su un piano basso e lontano dalle pareti. Ricorda che i gatti preferiscono controllare visivamente lo spazio mentre mangiano: se non si sentono al sicuro, potrebbero evitare del tutto il pasto.

2. Controlla la ciotola

Anche la forma e la pulizia della ciotola contano molto. I gatti preferiscono ciotole basse e larghe, o addirittura piattini, per evitare che le vibrisse tocchino i bordi. Inoltre, la ciotola dovrebbe essere lavata ogni giorno: odori residui o sporco possono bastare per far rifiutare il pasto, soprattutto a un gatto anziano più sensibile.

3. Prova a cambiare alimento

Anche se il tuo gatto ha sempre mangiato un certo tipo di crocchette o cibo umido, non è detto che le sue preferenze non cambino con l’età. Potresti provare:

  • A passare dal secco all’umido, o viceversa.
  • A offrire nuovi gusti o consistenze.
  • A scaldare leggermente il cibo per renderlo più appetibile.

Se noti un miglioramento temporaneo, ma poi tutto torna come prima, è comunque importante rivolgersi al veterinario: l’inappetenza potrebbe essere un segnale intermittente di una malattia più seria.

I campanelli di allarme da non ignorare

A volte l’inappetenza è solo la punta dell’iceberg. Ecco altri segnali da tenere d’occhio, soprattutto in un gatto anziano:

  • Perdita di peso: spesso difficile da notare, soprattutto se il gatto è sempre stato un po’ rotondetto. Può sembrare “più in forma”, ma è un segnale d’allarme.
  • Pelo in cattive condizioni: può diventare opaco, secco, o al contrario troppo grasso e untuoso, magari separandosi in ciocche.
  • Cambiamenti nel comportamento: miagolii insoliti, aumento della vocalizzazione o richieste di attenzioni più frequenti.
  • Sintomi fisici: vomito, rigurgito, stitichezza (più comune della diarrea nel gatto), letargia.

Cosa farà il veterinario

Se il gatto anziano continua a non mangiare o mostra uno dei segnali sopra, il veterinario inizierà con una visita clinica completa. Tramite la palpazione e l’osservazione del comportamento potrà capire se ci sono dolori o anomalie.

A seguire, probabilmente verranno consigliati alcuni esami del sangue, in particolare per valutare i valori renali, vista la frequenza della malattia renale cronica nei gatti anziani. Ma ci sono anche altre condizioni che possono dare inappetenza:

  • Malattie intestinali croniche
  • Linfoma
  • Problemi al fegato (epatopatie)
  • Triadite (infiammazione combinata di fegato, pancreas e intestino)
  • Malattie infettive

Se gli esami del sangue non danno risposte chiare, si potrà proseguire con controlli più approfonditi su cuore, tiroide o altri organi.

Conclusioni

Il gatto anziano che non mangia non è solo “capriccioso” o “vecchietto”. È un sintomo importante, che merita attenzione e indagini approfondite. Prima di pensare al peggio, puoi osservare e provare a modificare ambiente e alimentazione. Ma se la situazione non migliora in pochi giorni, non perdere tempo: una visita veterinaria può fare la differenza.

Articolo della Dr.ssa Maria Mayer, DVM

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