L’approccio Fitoterapico nella modulazione del sistema immunitario degli animali
Nella cura e nella prevenzione delle malattie negli animali domestici, sempre più proprietari si rivolgono alla fitoterapia come alternativa naturale e complementare. Le piante fitoterapiche, ricche di principi attivi benefici, possono svolgere un ruolo significativo nell’immunomodulazione e nell’immunostimolazione. In questo articolo faremo chiarezza su questi due concetti, ci concentreremo maggiormente sulle piante che possono svolgere un ruolo significativo nel modulare la risposta immunitaria degli animali domestici.
Immunomodulanti vs. Immunostimolanti: una distinzione essenziale
- Gli immunostimolanti sono sostanze che aumentano l’attività in toto del sistema immunitario, tramite una serie di processi non specifici. Tuttavia, un’eccessiva stimolazione del sistema immunitario può portare a una risposta iperattiva, con conseguente infiammazione e danni ai tessuti.
- Gli immunomodulatori invece sono sostanze che agiscono in modo più sottile, regolando e bilanciando la risposta immunitaria, stimolando alcune componenti e inibendone delle altre. Questo approccio mira a rafforzare le difese immunitarie senza provocare un’eccessiva reattività. Gli immunomodulatori possono essere particolarmente utili in condizioni di iperattività o ipoattività del sistema immunitario.
Nella pratica clinica veterinaria gli immunomodulanti sono i più usati in quanto sono anche delle sostanze adattogene ovvero sono in grado di aumentare in maniera aspecifica la resistenza dell’organismo a stress di varia natura, sia fisica che psichica.
Quali sono i Fitoterapici immunomodulanti più usati?
- Eleuterococco noto anche come Ginseng Siberiano. Le sostanze attive del fitocomplesso si trovano nelle radici. E’uno degli adattogeni per eccellenza, migliora la risposta allo stress, aiuta l’organismo a superare la fatica cronica, utile nelle convalescenze in seguito a malattie debilitanti. Agisce in generale aumentando il numero dei linfociti T.
- Astragalus membranaceus pianta erbacea perenne, molto diffusa in Oriente. I principi attivi si trovano nelle radici. Utilizzato da sempre per la sua attività tonica generale, in caso di deficit immunitario, nelle convalescenze, nelle prevenzioni delle malattie respiratori croniche. Stimola la funzione fagocitaria, l’attività delle cellule Natural Killer e stimola la mielopoiesi (processo che avviene nel midollo osseo per favorire la produzione delle cellule del sangue: granulociti, monociti, piastrine e globuli rossi).
- Withania Somnifera nota come Ginseng Indiano, è una pianta che appartiene alla famiglia delle solanacee e cresce spontaneamente in India, in Pakistan, in alcune zone dell’Africa e in Italia si trova in Sicilia e in Sardegna. Ha proprietà adattogene, antidepressive e antistress. Utile nei soggetti sani stressati. Alcuni studi condotti in vitro hanno dimostrato le potenziali proprietà antitumorali degli estratti di Withania, questi hanno un’azione citostatica e citotossica nei confronti di diversi tipi di cellule maligne.
- Juglans Regia ovvero il Noce comune. I principi attivi si trovano nelle radici, nelle foglie e nella corteccia. Ha un’azione immunomodulante sul microbiota intestinale, agendo come selezionatore e aumentando le difese di barriera della mucosa intestinale. Utilissima nei soggetti nati da parto cesareo e in tutti i casi di patologie croniche intestinali. Il noce ha anche altre proprietà: astringente, antisettico, cicatrizzante, antinfiammatoria.
- Uncaria Tomentosa è una pianta rampicante originaria della foresta peruviana e colombiana. I principi attivi si estraggono dalla corteccia e dalla radice. Ha un’azione antinfiammatoria, immunomodulante e antiossidante, utile nelle patologie infiammatorie articolari croniche. L’estratto di uncaria potenzia l’attività delle cellule Natural killer e dei linfociti T citotossici. In vitro aumenta inoltre l’attività delle cellule T gamma-delta, per questo è ampiamente studiata come nuova risorsa antitumorale. Infine può essere particolarmente utile nei soggetti con leucopenia in quanto diversi studi hanno evidenziato un aumento totale dei linfociti dopo la sua somministrazione.
In conclusione, la fitoterapia può essere un’opzione sicura per una vasta gamma di patologie, sia come trattamento che come supporto alla medicina convenzionale. Tuttavia, le piante medicinali non sono prive di controindicazioni, quindi per garantire la sicurezza e l’efficacia del trattamento sarà essenziale consultare sempre un veterinario esperto in fitoterapia.
Articolo della dott.ssa Francesca Parisi, DMV
- Pubblicato il Francesca Parisi