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Dieta variegata per cani: è davvero necessaria? La risposta (finalmente) è sì

giovedì, 06 Novembre 2025 by Gruppo Nutravet
Dieta variegata per cani

Per anni si è ripetuto che il cane potesse mangiare sempre lo stesso alimento per tutta la vita, senza subirne alcuna conseguenza.
Una convinzione che, a lungo, è sembrata quasi un dogma nella medicina veterinaria.
Ma oggi la scienza ci dice altro: una dieta variegata è non solo possibile, ma benefica per la salute del cane, a patto che sia bilanciata e introdotta nel modo corretto.

In questo articolo vediamo cosa significa davvero “dieta variegata”, perché è utile e come impostarla, anche se il nostro cane segue un’alimentazione commerciale.

Cosa significa una dieta variegata per un cane

Quando parliamo di “dieta variegata” pensiamo spesso a piccoli cambiamenti: alternare due gusti di crocchette, aggiungere un po’ di verdura o cambiare marca ogni tanto.
In realtà, la varietà nutrizionale è un concetto molto più ampio.

In una dieta fresca, cruda o cotta, una buona varietà significa almeno tre fonti proteiche diverse (per esempio bovino, tacchino e merluzzo), due cereali differenti e un paio di verdure che cambiano nel tempo.
Nel caso della dieta cruda (come la BARF), la variabilità aumenta naturalmente, perché si utilizzano tagli di carne differenti che apportano nutrienti e tessuti in proporzioni variabili.

E se il cane mangia un alimento commerciale? Anche qui si può fare molto.
Basta alternare periodicamente almeno tre alimenti secchi e tre umidi diversi, variando gusto, marca e composizione.
La chiave è introdurre i nuovi alimenti gradualmente e osservare sempre come reagisce il cane.

Perché la varietà è così importante

Dieta variegata per cani

Per anni si è creduto che i cani non avessero bisogno di varietà alimentare. Oggi sappiamo che non è così, e che una dieta variata porta benefici fisici e comportamentali.

Ecco i motivi principali:

1. Motivi etologici

Studi recenti dimostrano che i cani provano piacere nel mangiare alimenti diversi.
Anche se molti sembrano felici con il solito pasto, probabilmente gradirebbero un po’ di cambiamento.
Nessun animale in natura mangia lo stesso alimento ogni giorno della vita, e anche i cani — che sono esseri senzienti — meritano stimoli sensoriali e gustativi.

2. Riduzione dell’accumulo di sostanze tossiche

Ogni alimento può contenere tracce di contaminanti ambientali.
Variare riduce il rischio che uno stesso tipo di tossico si accumuli nel tempo.
Ecco perché non ha senso eliminare completamente categorie di alimenti (“niente pesce per i metalli pesanti!”): meglio bilanciare le fonti nel lungo periodo.

3. Migliore biodisponibilità dei nutrienti

Non tutti gli alimenti offrono le stesse quantità e forme di nutrienti.
Variando ingredienti e fonti proteiche, si ottiene un maggior equilibrio complessivo di vitamine e minerali, riducendo il rischio di carenze o eccessi dovuti a piccole imprecisioni nella formulazione.

4. Un microbiota più forte

È forse l’argomento scientifico più solido a favore della varietà:
un’alimentazione diversificata favorisce un microbiota intestinale ricco e stabile, capace di sostenere il sistema immunitario e di ridurre l’infiammazione intestinale.
Una dieta monotona, al contrario, impoverisce la flora batterica e la rende più vulnerabile.

I rischi della dieta monotona (e di quella sbilanciata)

Una dieta sempre uguale può sembrare comoda, ma nel lungo periodo nasconde dei rischi.

Una dieta sbilanciata, cioè con pochi ingredienti o formulata in modo impreciso, può portare a carenze o eccessi di nutrienti.
E anche quando la formula è corretta, la monotonia alimentare può comunque creare problemi.
Ad esempio, un alimento con una quantità minima di vitamina A potrebbe risultare carente se cotto a lungo, poiché il calore la inattiva parzialmente.

Ma il rischio maggiore è legato al microbiota: un intestino “abituato sempre agli stessi stimoli” perde diversità microbica, diventa più fragile e tende a sviluppare infiammazione cronica di basso grado.
Ed è proprio questa una delle nuove frontiere della medicina veterinaria preventiva.

Come introdurre la varietà nella dieta del cane

La strategia migliore è sempre quella di personalizzare l’alimentazione con l’aiuto di un veterinario esperto in nutrizione.

Se possibile, l’ideale è passare a una dieta fresca, cotta o cruda, formulata su misura.
In questo modo si ha il controllo totale sugli ingredienti e sulla qualità delle materie prime, evitando additivi e sostanze indesiderate.

Chi invece utilizza alimenti commerciali può comunque migliorare la varietà:

  1. Scegli 2 o 3 alimenti secchi di marche e gusti diversi.
  2. Aggiungi almeno 3 alimenti umidi differenti, anche in questo caso variando marca e composizione.
  3. Introduci ogni nuovo alimento in modo graduale, mescolandolo al cibo abituale per alcuni giorni.
  4. Dopo la prima fase di introduzione, alternali liberamente durante la settimana (es. lunedì umido A, martedì crocchette B, mercoledì umido C…).

Vedrai che anche un piccolo cambiamento nella ciotola può fare una grande differenza.
Molti cani diventano più vivaci, più curiosi e digeriscono meglio.

In conclusione

Dire che il cane non ha bisogno di varietà alimentare non è più scientificamente corretto.
Al contrario, una dieta variegata, ben formulata e introdotta con criterio, aiuta a:

  • migliorare il benessere generale,
  • ridurre i rischi metabolici e infiammatori,
  • e mantenere sano il microbiota intestinale.

Non serve stravolgere tutto da un giorno all’altro, ma iniziare a pensare alla ciotola come a uno spazio di equilibrio e diversità.
Un piccolo gesto di cura quotidiana che, nel tempo, può fare una grande differenza nella vita del nostro cane.

Articolo della Dr.ssa Maria Mayer, DVM

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