Enteropatia cronica

Enteropatia cronica e alimentazione del cane e del gatto

In questo articolo cercheremo di spiegare cosa si intende per enteropatia cronica e il suo legame con l’alimentazione. La possibile correlazione tra razza/alimentazione/enteropatie ed il ruolo chiave di specifiche integrazioni funzionali nella dieta di un soggetto enteropatico

Nell’attività quotidiana di un medico veterinario c’è la gestione di patologie intestinali acute e croniche.
Diarrea, feci poco formate, emissioni di odori tutt’altro che piacevoli. Oppure feci conformate ma in quantità eccessiva. Sono solo alcuni dei sintomi che il un animale enteropatico può manifestare.

Cosa si intende per enteropatia cronica e qual è il legame con l’alimentazione?

Quando parliamo di enteropatia cronica stiamo usando una denominazione generica. Parliamo di qualsiasi malattia dell’intestino in atto da un tempo prolungato.

Ma le enteropatie croniche non sono tutte uguali! Si differenziano tra quelle che rispondo all’alimentazione (le cosi dette enteropatie responsive alla dieta), a quelle che invece necessitano di farmaci come antibiotici (le cosi dette enteropatie responsive all’antibiotico) fino all’utilizzo di cortisone o altri immunosoppressori (enteropatie responsive agli immunosoppressori).

Ultimamente si tende a parlare di gastroenteropatia cronica, per ribadire anche l’importantissimo ruolo dello stomaco nel processo di digestione di un alimento.
Infatti nel cane e nel gatto buona parte della digestione è svolta dallo stomaco e se questo digerisce male, l’intestino a sua volta si troverà in difficoltà. 

Troppo grasso, potrebbe mettere a dura prova lo stomaco nel suo svuotamento, rallentando tutto il transito intestinale e causando vomito; troppa fibra, soprattutto se insolubile potrebbe invece far passare troppo rapidamente il cibo nell’intestino provocando diarrea e perdita di peso.
Viceversa poca fibra potrebbe rallentare il passaggio del cibo nell’intestino provocando stitichezza.

Ecco perché nelle diete del cane e soprattutto del gatto, le verdure non possono essere date in quantità non controllata. 

L’Enteropatia  cronica per un cane ed un gatto, può provocare anche frequente flatulenza e feci gelatinose, magari perché abbiamo esagerato con broccoli e broccoletti, verdure che possono fermentare facilmente.
Ma a fermentare a volte possono essere anche i carboidrati in eccesso. Oppure le proteine in surplus (in questo caso se c’è flatulenza l’odore può essere davvero nauseabondo!).

Ricordiamoci sempre che il cibo verrà utilizzato dal microbiota intestinale, influenzando anche la sua funzione.

Le enteropatie croniche del cane e del gatto sono patologie complesse: una corretta alimentazione ne può permettere una buona gestione.

Razze, alimentazione e enteropatia cronica

Purtroppo in medicina veterinaria sono pochi gli studi che mettano in correlazione le razze con l’alimentazione e la predisposizione alle enteropatie, ma alcune peculiarità sono note.

Setter irlandesi e Border terrier ad esempio sembrano avere un’intolleranza genetica verso il glutine.
Le razze brachicefale, a causa di alcune caratteristiche anatomiche, dovrebbero ricevere diete iperdigeribili.

Molto spesso ci si basa sull’esperienza clinica del medico veterinario nutrizionista nella gestione delle infiammazioni intestinali croniche.
In generale si potrebbe decidere di gestire l’enteropatia aumentando i carboidrati oppure eliminandoli, riducendo grassi e proteine e cosi via.

Molti molossoidi o razze più primitive come il Lupo cecoslovacco sembrano essere più sensibili non solo al tenore di carboidrati della dieta, ma anche alla modalità di somministrazione della proteina (crudo vs cotto).
Altre razze sembrerebbero tollerare invece molto poco un eccesso proteico. Insomma non c’è una regola!

Il ruolo chiave delle integrazioni funzionali nell’enteropatia cronica

Sicuramente probiotici (tindalizzati, vivi o inattivati) insieme ai prebiotici (fos, mos, ecc) e post biotici, non possono mancare.
Ma non dimentichiamo l’importanza di antinfiammatori fitoterapici come la boswellia, la curcuma e molti altri.

Negli ultimi anni un ruolo chiave è svolto da integratori a base PEA (palmitoiletanolamide) e dalla cannabis terapeutica intesa come estratto di fitocomplessi.
Sono sostanze ormai da tempo impiegate in campo umano, che trovano un grande utilizzo nella gestione delle enteropatie croniche anche gravi. Regolando l’attività dell’intestino, dello stomaco e riducendo infiammazione, nausea e dolore.

Possiamo dunque affermare che le enteropatie croniche del cane e del gatto sono problematiche complesse, per le quali una corretta alimentazione può fare la differenza, insieme ad un approccio terapeutico integrato.

Articolo del dott. Carmine Salese, DMV

cerca

leggi di più

  • in Maria Mayer

    Il cibo preferito del gatto: cosa lo fa davvero impazzire?

    Chi vive con un gatto lo sa bene: quando si parla di cibo, ogni gatto ha una sua idea precisa su cosa sia buono… e cosa no. Quello che per uno è una prelibatezza irresistibile, per un altro è un insulto personale. Ma esistono comunque alcuni alimenti che, più di altri, sembrano avere successo in...
  • in Uncategorized

    Il gelato al cane si può dare?

    Quando arriva l’estate, il gelato diventa una vera e propria tentazione, anche per il cane. Se ti sei mai chiesto se puoi condividere con lui un assaggio del tuo cono o coppetta, sappi che la risposta non è un no assoluto, ma serve fare un po’ di attenzione. In questo articolo vedremo quando il cane...
  • in Maria Mayer

    Cibo umido e crocchette: come posso mescolarli per cani e gatti?

    Hai mai pensato di mescolare il cibo umido con le crocchette per rendere più gustoso il pasto del tuo cane o del tuo gatto, ma non sapevi se fosse la scelta giusta? Sei in buona compagnia: è una delle domande più comuni tra i proprietari di animali. In questo articolo, vedremo quando e come è...
  • in Monica Serenari

    Toxoplasma GONDII, facciamo chiarezza

    Il toxoplasma è un parassita intracellulare obbligatorio, Infetta tutti i vertebrati ha recettori che gli consentono di entrare in tutte le cellule dell’organismo. Infetta un terzo della popolazione mondiale con una prevalenza dal 12 al 90% a seconda delle zone, è inversamente proporzionale all’igiene, alle abitudini sanitarie e all’educazione. Ha ...
TOP