Probiotici nei furetti. La relazione tra microbiota e comportamento.
Nell’ambito della nutrizione e della medicina veterinaria in generale non si sottolinea mai abbastanza il ruolo e l’importanza del microbioma intestinale e del suo equilibrio per molte specie differenti.
Qual è il ruolo dei probiotici nei furetti?
Studi recenti hanno gettato luce su come la composizione del microbioma intestinale possa influenzare direttamente il comportamento anche nei furetti, aprendo nuovi orizzonti nel trattamento di disturbi neuro-comportamentali tramite interventi mirati sulla dieta e l’uso di probiotici.
La connessione tra microbiota e comportamento
La relazione tra il microbiota intestinale e il comportamento sembra essere particolarmente significativa nei disturbi dello sviluppo neurologico, dove i sintomi gastrointestinali sono frequentemente osservati.
Si tratta soprattutto di studi condotti in medicina umana, come quelli legati ai disturbi dello spettro autistico in cui i bambini spesso sperimentano disagi e disturbi gastrointestinali come dolore e gonfiore addominale, costipazione o diarrea. Questi sintomi non solo persistono dall’infanzia all’età adulta ma sembrano anche avere una correlazione con la gravità dei sintomi comportamentali.
Probiotici nei furetti. Cosa dicono gli studi.
Alcuni studi sono stati condotti anche sui furetti, allo scopo di valutare se le variazioni del microbiota intestinale possono influenzare direttamente la fisiologia gastrointestinale ma anche il comportamento.
Uno studio in particolare ha rivelato che l’introduzione di probiotici nei furetti può parzialmente ripristinare la salute dell’apparato digerente.
Non è ancora stato del tutto chiarito invece se gli interventi probiotici possano avere effetti a lungo termine. Né se possano modulare l’ecosistema intestinale e il comportamento in età adulta.
I risultati però sono promettenti.
Il microbiota del furetto
Il microbiota intestinale del furetto è un complesso ecosistema di microrganismi che svolge un ruolo cruciale nella salute e nel benessere di questi piccoli mustelidi.
È composto principalmente da batteri, ma anche da virus, funghi e protozoi.
Come nel cane, nel gatto e in molte altre specie compresa la nostra il microbiota intestinale contribuisce alla digestione, alla sintesi di alcune vitamine come quelle del gruppo B e alla protezione contro agenti patogeni.
I furetti sono carnivori stretti e hanno un sistema digestivo evoluto per la digestione efficace ed efficiente di proteine e grassi animali. Di conseguenza, il loro microbiota intestinale è dominato da batteri capaci di degradare proteine e grassi, con una minor presenza di microrganismi che degradano invece i carboidrati.
I generi più comunemente rappresentati nell’intestino dei furetti includono, tra gli altri, Escherichia, Clostridium, e Bacteroides.
Quando sono indicati i probiotici nei furetti?
La composizione del microbiota può variare in base a diversi fattori, tra cui l’età, la dieta, l’ambiente di vita e l’uso di antibiotici e altri farmaci.
Per questo motivo l’uso di probiotici può avere un ruolo di grande rilevanza anche per questa specie, in tutte quelle situazioni in cui si sospetta che sia necessario ripristinare un equilibrio del microbiota turbato da una o più cause: ad esempio in corso di patologie che coinvolgono l’apparato digerente, nei cambi di dieta o in concomitanza di terapie farmacologiche, in primis quelle antimicrobiche.
Sono diversi i prodotti che si possono utilizzare, in generale è opportuno scegliere con la guida di un medico veterinario esperto nella medicina del furetto: non tutti i probiotici sono uguali e ogni situazione va valutata nello specifico.
Conclusioni e implicazioni future
I risultati delle ricerche aprono la strada a una comprensione sempre più profonda del ruolo per la salute del microbiota intestinale, ma anche dello stretto collegamento con molti disturbi del comportamento.
Anche per i furetti dunque il microbiota intestinale ha un ruolo cruciale non solo per la salute gastrointestinale ma anche per il benessere comportamentale e psicologico.
I probiotici anche in questa specie possono diventare uno strumento terapeutico prezioso, a patto di farne un uso corretto studiato per il singolo individuo, con la propria storia e le proprie peculiarità.
Articolo della dott.ssa Cinzia Ciarmatori, DMV