olive

Perché i gatti amano le olive ?

Le olive sono un cibo stranamente attraente per molti gatti. Ricche di grassi e antiossidanti, si potrebbe pensare che sia solo per quello che sono tanto desiderate. In questo articolo scopriamo le reali motivazioni per cui un gatto ama le olive, quali sono i rischi e cosa fare se il gatto mangia troppe olive.  

Sinceramente quando mi hanno chiesto “perché i gatti amano le olive” mi hanno trovata un po’ spiazzata.
Non ci avevo mai pensato e non mi ero mai fatta questa domanda.
Sarà mi sono detta, perché sono ricche di grassi e quindi hanno in generale un sapore più appetitoso per i gatti.
In realtà approfondendo il discorso ho trovato qualcosa di parecchio più interessante! Vediamolo assieme 

I gatti e il loro amore per le olive 

Secondo studi abbastanza recenti (2016), le olive contengono un composto chiamato nepetalactolo, appartenente alla medesima famiglia degli iridoidi e parente del nepetalactone presente anche nell’erba gatta (Nepeta cataria, da cui il nome chimico), con effetti euforizzanti sul nostro micio.  

Diversi studi dimostrano come il nepetalactolo sia la sostanza responsabile di tanti degli effetti che verifichiamo quando il nostro micio incontra la vera erba gatta (non la classica gramigna). Anche se è facile interpretare la risposta del vostro gatto all’erba gatta come un comportamento giocoso, in realtà questa è mediata da sostanze chimiche ad effetti ben precisi e che si è scoperto avere dei risvolti utili nell’adattamento per la sopravvivenza. 

Il micio, infatti, quando incontra la Nepeta cataria, vuole leccarla e masticarne le foglie, strusciare il muso e tutto il corpo sulla pianta stessa e non tanto ingoiarla. Anzi, il nepetalactone dato per bocca non ha quasi effetti sul comportamento e la fisiologia del gatto. Questo fatto molto interessante potrebbe essere collegato al fatto che quando il gatto si struscia nella Nepeta cataria, ottiene dalle foglie “ammaccate” e masticate, una grande quantità di sostanze repellenti per parassiti e insetti.  

Insomma, l’amore per le olive potrebbe essere legato a queste sostanze chimiche, oltre – banalmente – al fatto che sono ricche di grassi e generalmente salate e quindi molto appetibili per il nostro gatto. Anche perché se questi ultimi due fattori non fossero influenti (grasso e sale), i nostri gatti dovrebbero volersi strusciare solo nelle olive e non mangiarle!  

Le olive contengono un composto chiamato nepetalactolo, appartenente alla medesima famiglia degli iridoidi e
parente del nepetalactone presente anche nell’erba gatta

Rischi per il gatto che mangia le olive  

In linea generale le olive sono un alimento sicuro per il gatto. Dobbiamo però fare attenzione ad alcuni aspetti particolari:  

  1. Nocciolo: anche se un gatto è generalmente abbastanza intelligente e non credo arrivi a mandare già il nocciolo di un’oliva, meglio dargliele come pasta di olive oppure denocciolate, per evitare rischi;  
  1. Sale: il sale non ha effetti negativi in generale sulla salute del gatto, se non in quantità eccessive. Dato che le olive sono spesso in salamoia, dobbiamo fare attenzione che siano sciacquate almeno in parte da questa, per evitare un’intossicazione da sale.  

Per il resto, unico altro rischio che ci rimane se il nostro gatto ci prende la mano, sono l’obesità e le indiscrezioni alimentari, ovvero una diarrea (e potenzialmente pancreatite) legata ad un eccessivo consumo di olive. Per quanto questi eccessi non siano comuni nel gatto, fateci attenzione quindi!  

Cosa fare se il gatto ha mangiato molte olive  

Se il gatto mangia troppe olive, dobbiamo prima di tutto chiederci se avevano il nocciolo. Lo so che sembra banale, ma se erano con il nocciolo dovete correre immediatamente in pronto soccorso veterinario, in quanto i noccioli possono essere un rischio molto serio per un intestino piccolo come quello del nostro gatto.  

Se invece erano olive denocciolate, il rischio maggiore è quello della indiscrezione alimentare ed eventuale pancreatite annessa. Tenete monitorato il vostro gatto e se durante le 24-48 ore successive all’ingestione dovesse presentare sintomi di malessere (vomito, diarrea, o anche solo disappetenza) portatelo in visita. 

Articolo della dott.ssa Maria Mayer, DMV per Kodami 

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