Il diabete mellito nel cane
Il diabete nel cane è una delle più frequenti endocrinopatie.
Da un punto di vista scientifico ci sono ancora tanti i dubbi ma poiché sia la medicina umana sia quella veterinaria sono in costante evoluzione, lo è anche la ricerca a riguardo. La gestione del cane diabetico si deve basare su quattro fattori fondamentali: la terapia insulinica, l’attività fisica, un corretto trattamento nutrizionale ed un’ottima “compliance” con il proprietario.
In questo articolo vi parleremo di come riconoscere il diabete nel cane. E di quanto sia importante la sua gestione al fine di ottenere un buon controllo sulla sintomatologia clinica.
Che cos’è il diabete mellito
Il diabete mellito è un insieme di patologie metaboliche caratterizzate da uno stato di iperglicemia persistente. Dovuto ad un deficit di secrezione o di azione dell’insulina o ad entrambi.
Si distingue sostanzialmente in diabete di tipo insulino-dipendente e non insulino-dipendente.
Il diabete di tipo 1 (insulino-dipendente) è più frequente nel cane mentre il diabete di tipo 2 è quello più frequente nel gatto (non insulino-dipendente).
L’incidenza di questa patologia nel cane varia dallo 0.32 allo 0.6%.
Le razze maggiormente colpite risultano essere il Setter Irlandese, il Barbone, lo Yorkshire, lo Schnauzer nano, il Samoiedo, il Setter Inglese ed il Labrador Retriever. Ma potenzialmente tutte le razze possono essere colpite.
Come presentazione da un punto di vista del segnalamento sono soprattutto femmine e l’età è intorno ai 7 anni.
Esistono altre forme di diabete mellito, tra cui quelle dette “secondarie”. Nel caso di cani che assumono farmaci corticosteroidi o progestinici, in alcune femmine durante la fase diestrale del ciclo (chiamato diabete progesterone-dipendente).
In questi casi c’è una resistenza all’insulina a livello periferico per cui le cagne vanno sterilizzate il prima possibile per non incorrere ad un diabete non più reversibile. Inoltre ci sono quelle concomitanti ad altre endocrinopatie come può essere l’iperadrenocorticismo.

Dovuto ad un deficit di secrezione o di azione dell’insulina o ad entrambi.
Patogenesi del diabete nel cane
Nel cane la causa sottostante al momento non è del tutto chiara.
Si ritiene si tratti di una malattia multifattoriale. In cui predisposizione genetica, pancreatiti con distruzione immuno-mediata progressiva del pancreas o alcune situazioni predisponenti quali la sindrome di Cushing, l’iperlipemia e l’obesità inducendo insulino-resistenza possono provocare l’esaurimento funzionale del pancreas.
Sintomi
Il glucosio presente in eccesso nel sangue viene espulso con le urine. Causando uno squilibrio nei reni ed un’eccessiva produzione di urine (poliuria) che porterà il cane a disidratarsi e lo stimolerà a bere più del solito (polidipsia).
Il cane diabetico ha solitamente un appetito molto marcato (polifagia) ma nonostante ciò risulta evidente una progressiva diminuzione di peso.
Se il diabete è presente da molto tempo possono insorgere ulteriori complicazioni correlate, come la cataratta (opacizzazione del cristallino) o lo sviluppo di infezioni (spesso del tratto urinario ma anche respiratorio e cutaneo).
Diagnosi
La diagnosi di diabete mellito nel cane si basa inizialmente sulla presenza di una combinazione di segni clinici in associazione a iperglicemia persistente e glucosio nelle urine (glicosuria).
Una volta formulata la diagnosi è di primaria importanza effettuare ulteriori accertamenti per verificare la presenza di complicazioni o malattie concomitanti potenzialmente scatenanti o aggravanti il diabete mellito.
Terapia
La terapia del diabete è una terapia multimodale che coinvolge tantissimi fattori e spesso anche tante figure cliniche diverse che non sono per forza tutte riassunte nel medico di base.
La gestione terapeutica si prefigge l’obiettivo di eliminare/ridurre i segni clinici, prevenire le complicazioni a breve termine ed assicurare una prospettiva buona qualità di vita.
Quando parliamo di insulina dobbiamo ricordare che alcune sono più potenti ed altre meno e di solito la potenza è inversamente correlata alla durata di azione. Insuline molto potenti sono insuline rapide, che di solito si utilizzano nella chetoacidosi diabetica.
Nel cane in genere si utilizzano insuline lente, intermedie o anche le ultralente.
Dieta ed integrazioni in corso di diabete nel cane
Da un punto di vista nutrizionale, il diabete mellito è forse una delle situazioni più complesse e a volte anche frustranti da dover gestire.
La gestione alimentare è una componente importante del piano di trattamento.
Essa non può sostituire la somministrazione di insulina esogena ma può essere d’aiuto nel migliorare il controllo della glicemia.
La terapia dietetica dovrebbe fornire un alimento nutrizionalmente completo ed appetibile che venga prontamente consumato. Inoltre deve fare in modo che possa essere raggiunta e mantenuta una condizione fisica ottimale.
I punti salienti della dieta di un cane diabetico sono sostanzialmente questi:
– Acqua: un adeguato apporto idrico è di fondamentale importanza e non deve mai essere sottovalutato poiché in corso di diabete si ha un incremento della perdita di acqua dovuta alla diuresi osmotica associata alla glicosuria.
– Proteine: le diete per cani diabetici dovrebbero contenere un’elevata quantità di proteine al fine di ridurre l’apporto energetico somministrato con i carboidrati e di conservare al meglio la massa magra del soggetto.
– Carboidrati: la quantità di carboidrati da inserire in una dieta per cani diabetici non è definita con precisione, ma deve comunque risultare contenuta. Per quello che riguarda l’essenzialità dei carboidrati, spesso si sente dire che i carboidrati nella dieta del cane diabetico sono essenziali, in realtà al momento non ci sono evidenze del fatto che siano essenziali. Nel senso che non c’è uno studio nel cane diabetico che valuti cosa succede con una dieta priva di amidi. Di maggior rilevanza è la scelta del tipo di carboidrato da far assumere all’animale che dovrebbe orientarsi verso l’utilizzo di carboidrati complessi e con un basso indice glicemico.
– La regolarità dei pasti: nel cane devono essere 2, sempre alla stessa ora, in corrispondenza della somministrazione di insulina e devono essere ben standardizzati come quantità e come ingredienti. Evitare extra o snack soprattutto durante i primi mesi.
– Per quanto riguarda minerali e vitamine ricordiamoci che possono avere carenze di tanti e diversi nutrienti dovuto ad un aumento dell’escrezione con l’urina ma anche a problemi di regolazione osmotica.
Integrazioni
Una delle carenze più frequenti da vedere nel cane diabetico, molto grave, è la carenza di vitamina D. Integrarla migliorerà la qualità della vita.
Per quello che riguarda le integrazioni funzionali, ovviamente gli omega3 per diversi motivi.
In parte perché hanno un ruolo importante nella regolazione del metabolismo dei grassi, in parte perché hanno un ruolo fondamentale nella lipogenesi ma anche nell’aumentare la beta ossidazione a livello mitocondriale. In parte anche perché sembrano ridurre l’assorbimento intestinale di glucosio.
Ma soprattutto la cosa che a noi interessa di più, su cui non ci sono studi nel cane, è la regolazione dello stato infiammatorio a livello periferico e conseguentemente la regolazione della resistenza all’insulina.
Per quello che riguarda gli antiossidanti, fino a poco tempo fa si pensava che gli antiossidanti fossero importanti perché è dimostrato che nei diabetici ci sia un maggior stato ossidativo a livello di organismo. Ma ultimamente è uscito uno studio che dimostra come la vitamina E abbia un ruolo non solamente sulla regolazione dell’ossidazione dell’organismo ma anche a livello di controllo della glicemia.
Diabete nel cane e disbiosi
Nell’uomo si stanno facendo tantissimi studi in questo senso. Sarebbe molto interessante sapere se la disbiosi sia causa o conseguenza della patologia.
Sicuramente è dimostrato che ad una condizione di diabete sia di tipo 1 sia di tipo 2 segue un aumento della permeabilità intestinale. Con varie alterazioni a livello di metaboloma e disbiosi.
Uno studio è andato a documentare come anche nei cani con diabete insulino-dipendente ci siano dei pattern di disbiosi per cui possiamo affermare che il microbiota è fondamentale nel controllo della glicemia.
Parola d’ordine: standardizzazione!
Per quanto riguarda il trattamento del diabete uno degli aspetti in assoluto più importanti è l’educazione del proprietario. Questo vale per tantissime malattie ma per il diabete ancor di più perchè è il proprietario che dovrà monitorare il proprio animale, somministrare l’insulina e molto altro.
La comunicazione è fondamentale. Il proprietario deve essere istruito riguardo la preparazione corretta del prodotto insulinico al fine di ottenere una somministrazione efficace. E’ necessario assicurarsi che vengano utilizzate siringhe idonee alla concentrazione dell’insulina utilizzata.
Al proprietario va insegnata la costanza assoluta sia in termini di dieta sia di esercizio fisico che deve essere regolare, moderato, sempre uguale e sempre alla stessa ora.
Monitoraggio terapeutico
Generalmente il cane con diabete mellito necessita di circa 2 o 3 mesi prima di raggiungere un controllo glicemico adeguato o sono necessari controlli clinici periodici per tutta la vita dell’animale.
Inizialmente i controlli dovrebbero essere più frequenti poi con il passare del tempo gli intervalli possono essere più estesi.
Prognosi
La prognosi per un animale diabetico dipende da numerosi fattori riguardanti lo stato del paziente, l’età del soggetto, la diagnosi precoce, l’ottenimento di un buon controllo glicemico attraverso una terapia e una dieta adeguata, la presenza di malattie intercorrenti e complicazioni.
Un ruolo fondamentale nella prognosi è dato dall’impegno del proprietario.
Articolo della Dr.ssa Laura Mancinelli, DVM