frutta secca

I gatti possono mangiare la frutta secca?

Quanto è buona la frutta secca, ma i gatti la possono mangiare?
Oggi rispondiamo a questa domanda, parlando dei vari tipi di frutta secca, dei benefici che può avere il gatto e delle dosi e modalità con cui possiamo offrirla al nostro micio.  

La frutta secca è sempre più presente sulle nostre tavole soprattutto in inverno, in particolare a Natale ma non solo. È normale chiedersi se il gatto ne possa mangiare. Per alcune persone poi la diventa un’abitudine salutistica: facciamo sempre più spesso colazione o merenda con noci, mandorle, noccioli o pistacchi. E se ne allunghiamo una al nostro gatto che potrebbe succedere? In linea generale, nulla di male. Infatti, fatta eccezione per l’uvetta, non è tossica per il gatto. Vediamo però di approfondire il tema in questo articolo.  

Tipi di frutta secca: quali possiamo dare al gatto?  

Prima di dire cosa possiamo dare e cosa non possiamo dare al nostro gatto, dobbiamo chiarire di quale frutta secca stiamo parlando. Infatti, ne abbiamo due tipi normalmente presente sul mercato:  

  • La frutta secca glucidica: ovvero frutta disidratata o essiccata, come ad esempio mele essiccate, albicocche essiccate, fichi, datteri o…uvetta!  
  • La frutta secca lipidica: in questo caso si parla spesso di frutta a guscio o semi oleosi. Si tratta di nocciole, noci, mandorle, pistacchi e pinoli.  

Per quel che riguarda la frutta secca glucidica, valgono in linea di principio le linee guida per la frutta fresca, con però un “aggravante”. Se infatti la frutta fresca può essere data in piccole quantità al gatto, quella essiccata deve essere davvero in quantità minima e solo se non viene aggiunto glucosio alla preparazione. Troppo zucchero per i nostri piccoli carnivori domestici.  

Da evitare del tutto ovviamente l’uvetta, in quanto tossica per il gatto anche in piccole dosi.

Parliamo invece della frutta secca lipidica o dei così detti semi oleosi, perché questi sì potrebbero avere un piccolo ruolo in più nell’alimentazione del nostro gatto.  

I semi oleosi, ovvero nocciole, mandorle, noci, pistacchi e pinoli sono quelli che genericamente vengono chiamati frutta secca e possono tutti essere dati al gatto.

Frutta secca oleosa per il gatto quale possiamo dare 

Chiarito l’aspetto della frutta secca glucidica, vediamo invece qualche informazione interessante a proposito dei semi oleosi per il gatto.  

I semi oleosi, ovvero nocciole, mandorle, noci, pistacchi e pinoli sono quelli che genericamente vengono chiamati frutta secca e possono tutti essere dati al gatto. Altri semi oleosi sono quelli di girasole, lino e zucca che, seppur non tossici, vi consiglierei di evitare in quanto spesso non vengono digeriti e transitando possono provocare irritazione meccanica alle pareti intestinali.  

Attenzione anche ad evitare la frutta a guscio d’importazione, fra cui anacardi e noci di macadamia. Per quel che riguarda le noci di macadamia infatti queste sono tossiche per il gatto.

Gli arachidi invece non sono tossici in sé e quindi se il vostro gatto dovesse ingerirne qualcuno non dovete correre dal Medico Veterinario. Nonostante questo, in generale vi sconsiglio di darli al vostro gatto per due motivi: il sale, di cui spesso apportano grandi quantità in quanto venduti salati, e l’eccessivo potenziale infiammatorio. Gli arachidi infatti sono ricchi di acido arachidonico che è un acido grasso essenziale pro-infiammatorio molto importante.  

Benefici delle nocciole, mandorle e altra frutta secca per il gatto 

Eccoci alla frutta secca che amiamo di più: noci, nocciole, mandorle e pistacchi. Lascerò da parte i pinoli, come proprietà nutrizionali, poiché pur essendo fantastici sono estremamente cari e difficili da reperire.  

Noci, nocciole, mandorle e pistacchi hanno un punto chiave in comune dal punto di vista dei valori nutrizionali ovvero le chilocalorie! La frutta secca di questo tipo è infatti estremamente ricca di grassi e apporta approssimativamente dalle 550 alle 750kcal per 100g! Per darvi un termine di paragone, poco meno kcal di quelle apportate dagli olii puri.  

I grassi contenuti in questo tipo di frutta secca sono in generale dei “grassi buoni”: per la maggior parte polinsaturi, sono composti in gran parte di acido linoleico e acido alfa linolenico, entrambi essenziali per il gatto.  

Gli acidi grassi essenziali hanno azioni estremamente benefiche sugli organismi animali, anche se nel caso del gatto i benefici sono minori rispetto a quelli che hanno per l’uomo, vista l’impossibilità di trasformarli nelle molecole antinfiammatorie EPA e DHA.

Oltre ai grassi buoni comunque, la frutta secca oleosa contiene anche vitamine, fra cui le più interessanti sono le liposolubili. La Vitamina E in particolare o alfa-tocoferolo sarà presente soprattutto nella frutta secca oleosa molto fresca e ben conservata ed ha una azione antiossidante molto importante.  

Come e quanta frutta secca dare al gatto  

Vista la densità calorica della frutta secca, pur non essendo tossici per il gatto quindi, si impone un consumo estremamente moderato di noci, nocciole, mandorle e pistacchi.  

Per quel che riguarda i pistacchi inoltre, dobbiamo considerare anche il fattore sale in quanto anche questi frutti sono nella maggior parte dei casi presenti in commercio già salati.  

Se vogliamo tirare delle linee generali quindi potremmo provare ad offrire noci, nocciole, mandorle e pistacchi così come sono, interi al nostro gatto, oppure rotti a metà. Ovviamente senza guscio, si intende! Se così fossero ancora troppo grossi, si potrebbe provare a tritarli e sminuzzarli finemente.  

Come quantità infine, direi che per un gatto da 5kg circa di peso non si dovrebbe dare più di una nocciola, una mandorla, mezza noce o due pistacchi a settimana. Certo molto dipende anche da quanto si muovono, ma ricordate anche che il loro consumo calorico è circa un decimo (o meno) del nostro, quindi estrema moderazione!  

Articolo della dott.ssa Maria Mayer, DMV per Kodami

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