Curcuma animali

Curcuma: la spezia amica dei nostri animali

Che spezia fantastica la curcuma, anche in medicina veterinaria!

In questo articolo parliamo di proprietà e utilizzi della curcuma per gli animali, in particolare per aiutare fegato, intestino, reni e combattere i tumori.

Vediamo inoltre come inserirla nell’alimentazione dei nostri cani e gatti e quando ne è sconsigliato l’utilizzo. 

La curcuma

La Curcuma longa è una pianta appartenente alla famiglia delle Zingiberacee, originaria dell’Asia.
Utilizzata come spezia per aromatizzare e colorare i piatti della cucina asiatica, si è ormai ampiamente diffusa nelle cucine tutto il mondo. Non solo per il sapore che dona alle pietanze, ma anche per le sue proprietà “curative”, note sin dall’antichità.

Il nome “Curcuma” deriva dal sanscrito “Kunkuma”. Termine utilizzato per indicare il rituale indiano con cui viene segnato il sesto chakra (noto anche come “terzo occhio”) utilizzando polvere di curcuma trattata con calce, per ottenere un colore rosso intenso.

Detta anche “Turmera” o “Zafferano delle Indie”, la Curcuma è infatti da sempre stata utilizzata per le sue proprietà antisettiche, antinfiammatorie, antiallergiche e antitumorali.

Negli ultimi anni gli studi su questa spezia si sono moltiplicati, confermando quello che la medicina ayurvedica ha sempre sostenuto.

Proprietà e utilizzi della pianta di Curcuma

La pianta di Curcuma è utilizzata anche come pianta ornamentale, per i suoi fiori di color giallo-arancio, molto scenografici.

Ma in campo alimentare e fitoterapico non si utilizzano le parti aeree della pianta, bensì la radice (o rizoma) che possiede il caratteristico color giallo carico e il tipico aroma che ben conosciamo.

La radice di Curcuma contiene molti amidi, sali minerali, proteine e vitamina C. Oltre ad un olio essenziale utilizzato in Aromaterapia per le sue proprietà antisettiche e antimicotiche.
Ma le sostanze più interessanti dal punto di vista fitoterapico, contenute nel rizoma, sono i curcuminoidi, tra cui il più importante è la Curcumina. I curcuminoidi hanno spiccate proprietà antinfiammatorie e antiossidanti. Queste sostanze sembrano infatti capaci non solo di neutralizzare i radicali liberi già prodotti dall’organismo, ma anche di prevenirne l’ulteriore formazione.

Grazie a queste sue proprietà, la Curcuma viene ritenuta utile come coadiuvante in tutta una serie di patologie. Tutte hanno alla base infiammazione e stress ossidativo (artriti, allergie, aterosclerosi, patologie neoplastiche e neurodegenerative, patologie a base autoimmune, diabete, obesità, patologie infiammatorie intestinali, patologie epatiche) la maggior parte delle quali può colpire anche i nostri animali.

Non solo per l’uomo dunque, ma anche per cani e gatti, la Curcuma può essere un ausilio importante. Che può fare la differenza nel trattamento e nella prevenzione di patologie croniche a base infiammatoria.
Vediamo nel dettaglio quali sono queste patologie e come possiamo inserirla nella alimentazione dei nostri animali.

Curcuma e fegato

Numerosi studi hanno evidenziato come la Curcuma abbia un’azione epatoprotettrice e antifibrotica. Prevenendo il danno alle cellule del fegato attraverso i già citati meccanismi antinfiammatori e antiossidanti svolti in particolare dalla Curcumina. Per questo motivo la Curcuma è consigliata come coadiuvante nella prevenzione e nel trattamento di patologie quali la fibrosi, la steatosi epatica e l’epatocarcinoma.

Ha inoltre azione coleretica e colagoga, ovvero stimola la secrezione e il flusso di bile verso l’intestino. Pertanto il suo utilizzo non è consigliato in caso di calcoli biliari, in quanto potrebbe favorire l’incanalamento di uno di questi nel dotto biliare, provocandone ostruzione.

Curcuma e intestino

A livello intestinale, la Curcuma svolge un duplice effetto. Antinfiammatorio, basato sui meccanismi già descritti e antispasmodico, ovvero rilassante nei confronti della muscolatura liscia delle pareti intestinali. E’ quindi indicata come coadiuvante nel trattamento della Malattia infiammatoria cronica intestinale (più nota come “IBD” negli animali) e nella Sindrome del Colon irritabile dell’uomo. 

Nelle patologie croniche intestinali a base infiammatoria, in particolare, si verifica un aumento della permeabilità della parete intestinale. Con una serie di conseguenze negative per l’organismo, quali la sensibilizzazione a nutrienti introdotti con la dieta, in particolar modo proteine, e il passaggio in circolo di molecole proinfiammatorie che perpetuano e alimentano lo stato infiammatorio generale, creando un circolo vizioso difficile da contrastare. Alcuni studi evidenziano come la Curcumina abbia la capacità di “correggere” questa permeabilità intestinale, riducendo lo stato infiammatorio generale.

Curcuma e rene

Molto spesso, CKD (malattia renale cronica) e malattia cronica intestinale sono strettamente connesse. I fattori che le legano sono sempre l’infiammazione e lo stress ossidativo. 

Anche in corso di CKD la Curcuma, grazie ai suoi effetti antinfiammatori, può essere utilizzata come coadiuvante terapeutico per ridurre lo stato infiammatorio associato e, di conseguenza, la progressione del danno renale.

Curcuma e tumori

La Curcuma è utilizzata da secoli per le sue proprietà antitumorali.
Può essere sicuramente utilizzata sia in prevenzione per alcuni tipi di tumori, come ad es. quello della prostata e della mammella, sia come coadiuvante, in associazione ad altre terapie oncologiche.
Alcuni studi hanno infatti evidenziato come la curcuma sia in grado di potenziare l’azione dei chemioterapici. Inibendo il fenomeno di chemioresistenza, che può essere un ostacolo alla azione di questi farmaci.

Come possiamo inserire la curcuma nell’alimentazione quotidiana degli animali?

La Curcuma può essere inserita quotidianamente nella alimentazione dei nostri animali in due modi: come spezia o come nutraceutico.

Come spezia può essere aggiunta fresca (radice grattugiata) o in polvere, direttamente alla pappa. Le dosi variano in relazione a specie, taglia e patologia, per cui sempre meglio chiedere al proprio veterinario nutrizionista e/o esperto in fitoterapia.

Con la spezia fresca si otterrà prevalentemente l’effetto antiossidante. La curcumina infatti sotto questa forma, difficilmente riuscirà a superare la membrana cellulare e ad entrare all’interno della cellula. Per cui il suo effetto si esplicherà esclusivamente a livello di membrana stessa. Sotto questa forma, otterremo principalmente un’azione di tipo preventivo.

Curcuma e animali. Il ruolo della nutraceutica.

Se invece vogliamo ottenere un effetto più “profondo”, di tipo antinfiammatorio, occorre far penetrare il principio attivo all’interno della cellula. Quindi la Curcuma va somministrata preferibilmente come nutraceutico. A questo scopo esistono vari prodotti commerciali, di solito in compresse o capsule, che si possono aggiungere alla pappa giornaliera di cani e gatti. Non tutti questi prodotti però si equivalgono. Per questo, soprattutto se la Curcuma viene prescritta come nutraceutico nell’ambito di un piano nutrizionale elaborato per un animale con patologie, è bene che il Medico Veterinario prescrittore abbia esperienza in fitoterapia. In modo da poter indicare al proprietario un prodotto titolato e il giusto dosaggio per quel singolo soggetto.

Per aumentare l’assorbimento della Curcumina esistono degli escamotage. Tra cui quello di somministrare la Curcuma assieme ad una sostanza grassa (olio di cocco, burro, yogurt, formaggio) che funge da “veicolo” per la Curcumina. Aumentandone così assorbimento e biodisponibilità. Un altro metodo utilizzato in umana, ma che sconsiglio di ricalcare nei nostri animali (soprattutto se soffrono di patologie infiammatorie intestinali) è quello di unire alla curcuma del pepe nero in polvere. Il pepe, avendo un’azione irritante, aumenta il flusso di sangue locale e quindi l’assorbimento del principio attivo. 

Esistono infine dei nutraceutici di ultima generazione. In cui la curcumina è incapsulata in piccole vescicole lipidiche (dette liposomi) che le permettono di penetrare meglio attraverso le membrane cellulari, arrivando all’interno della cellula. Questo tipo di formulazione permette di esaltare l’effetto antinfiammatorio della Curcuma e può essere associata ai protocolli terapeutici di numerose patologie croniche degli animali.

Quando è sconsigliato l’utilizzo della curcuma per gli animali?

È importante ricordare sempre che i fitoterapici sono sostanze farmacologicamente attive e come tali, seppur naturali, potrebbero avere effetti indesiderati. Pertanto, sebbene la maggior parte di questi siano disponibili come prodotti da banco, per i quali non è richiesta ricetta medica, sarebbe sempre opportuno che fossero prescritti da un medico veterinario esperto in fitoterapia.

Per quanto riguarda la Curcuma, in particolare, abbiamo già detto che il suo utilizzo è sconsigliato in caso di calcoli biliari, a causa della sua azione colagoga e coleretica.

La Curcuma potrebbe inoltre interferire con il metabolismo di alcuni farmaci, potenziandone o inibendone l’effetto. Pertanto, se il cane o il gatto sta assumendo dei farmaci, evitatene l’utilizzo senza prescrizione medica.

Infine è sconsigliato il suo utilizzo in gravidanza, non tanto perché siano stati evidenziati effetti collaterali sulle gestanti o sui feti, ma per carenza di studi a questo riguardo.

Articolo della dott.ssa Marta Batti, DMV

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