Diarrea nel cane e nel gatto

La diarrea nel cane e nel gatto come gestirla al meglio

In questo articolo analizzeremo uno dei sintomi più comuni nei nostri animali da compagnia: la diarrea nel cane e nel gatto. Classificheremo i tipi di diarrea, parleremo delle cause che portano a questo sintomo e di come gestire un evento diarroico con o senza l’aiuto dell’alimentazione.

È difficile spiegare a chi non condivide la propria vita con un cane o un gatto quanto il sintomo diarrea possa dare preoccupazione. A volte si tratta di un problema cronico con cui il nostro animale convive, senza avere un peggioramento della qualità di vita. In altri casi invece la diarrea diventa un problema per l’animale e per il proprietario, che non riesce a gestirla.
Non è un sintomo da sottovalutare, soprattutto per chi vive in un centro storico o in una grande metropoli. Può provocare disagio sociale per l’intera famiglia.

Le tipologie di diarrea nel cane e nel gatto

Per aiutarci a gestire al meglio ansia e preoccupazione è importante saper riconoscere la tipologia di diarrea.

Si parla di diarrea acuta, quando oltre ad insorgere improvvisamente, perdura per pochi giorni. Ma quanti giorni? Non più di 5-7 giorni. Un dato importante per distinguerla dalla diarrea cronica, che dura da più di una settimana e può iniziare a destare preoccupazione.
Infatti, per quanto i fenomeni di diarrea acuta possano essere più allarmanti agli occhi di un proprietario (ma anche di un medico veterinario), spesso vengono arginati molto semplicemente senza la necessità di terapie farmacologiche vere e proprie.

Anche la “diarrea emorragica acuta” detta HGE (Acute Hemorrhagic Diarrhea Syndrome) va saputa distinguere.  Alcuni studi dimostrano trattarsi di un fenomeno acuto, temporaneo e capace di rientrare del tutto da solo (autolimitante) senza l’utilizzo di antibiotico.
Ovviamente non deve essere accompagnata da febbre, grave abbattimento, scariche continue, età infantile a rischio malattie infettive. Né si deve trattare di animali anziani e debilitati.
In soggetti giovani/adulti, tendenzialmente sani con particolare sensibilità gastroenterica, il tempo di guarigione da questo sintomo è identico, con o senza antibiotico. 

A volte invece di sangue possiamo trovare muco, che sta ad identificare colite.
Oppure feci completamente liquide dove il cibo non è stato per nulla assorbito.
Entrambe queste condizioni possono essere a loro volta acute o croniche e quindi vanno gestite in modo diverso.

Esistono diversi tipi di diarrea ed è importante conoscere la differenza per sapere come agire al meglio.

Le cause di diarrea nel cane e nel gatto

Sono molteplici le cause di diarrea, prime tra tutte quelle alimentari.
Oltre ad aver mangiato un alimento non adatto, che si tratti di un cane o di un gatto, anche la razza può influenzare il tipo di reazione verso uno specifico cibo.
Non dimentichiamo che è “la dose che fa il veleno” e che spesso non conta solo cosa i nostri animali stanno mangiando, ma anche quanto e come.

Ecco che il pollo può generare diarrea nel cane non solo perché possibile fonte allergizzante, ma perché ne è stato mangiato troppo.
Oppure capita che un alimento fresco possa non generare sintomi gastroenterici, a differenza del suo corrispettivo commerciale.

Anche il passaggio repentino da un cibo all’altro può essere causa del sintomo. 
La diarrea da cambio alimentare è fisiologica e nella maggior parte dei casi autolimitante.
Tra le tante ragioni, è da attribuire ad una necessità del microbiota intestinale di riadattarsi.

Ovviamente esistono anche cause di diarrea acuta/cronica non alimentari. Rappresentate da malattie infettive, parassitarie, autoimmuni, allergiche, chimiche, comportamentali, etc,
L’alimentazione in questi casi può essere una concausa e le terapie sono molto spesso farmacologiche

La gestione della diarrea nel cane e nel gatto

Partiamo dal concetto che l’utilizzo di antibiotici deve essere preso in considerazione solo in casi di estrema necessità e solo dopo approfondita valutazione medica.
L’uso ed abuso del farmaco in medicina (umana e veterinaria), insieme alle più recenti acquisizioni scientifiche, hanno modificato completamente l’approccio verso il sintomo diarrea.

Oggi infatti è importante imparare a trattare una diarrea acuta per quello che è, partendo dal cibo fino ad arrivare al parafarmaco e solo in casi particolari al farmaco.

Se il nostro animale sta assumendo pet food commerciale possiamo:

  • In casi non estremamente acuti, lasciare il cibo attuale del nostro animale, andando a ridurne solo quantità e modificando la frequenza di somministrazione in piccoli pasti.
  • In casi più intensi di diarrea acuta, utilizzare cibi iperdigeribili. Come cibi gastrointestinali o alimenti umidi a maggior contenuto di acqua

Se il nostro animale sta assumendo una dieta fresca casalinga gli approcci sono molteplici.
Sempre in base al soggetto, alla razza ed all’età. Anche la gestione nutrizionale del professionista che elabora il piano alimentare può essere molto diversa: si può scegliere di somministrare solo la fonte proteica, ridurre i grassi, dare solo una determinata fonte di carboidrati, aumentare o diminuire le fibre, etc.

Note di terapia

I parafamaci a disposizione per controllare la diarrea acuta sono molti.
Oltre all’impiego di probiotici si può ricorrere ad astringenti naturali a base di pectine, che richiamano acqua e aiutano a compattare le feci non formate.
Ne sono esempi i prodotti a base di farina di carrube. Una sostanza contenente anch’essa pectine che richiamano acqua, assieme ad acidi grassi insaturi, vitamine e sali minerali. Ricopre anche una funzione antibatterica, impedendo ai batteri di aderire alla parete intestinale.
Analoga funzione è anche quella della bentonite, un minerale naturale argilloso, che impedisce anche l’assorbimento di tossine. 
Attenzione però a non abusare di questi prodotti: oltre a mascherare un sintomo che potrebbe essere cronico, possono ridurre nel lungo periodo anche l’assorbimento di sostanze nutritive.

Sempre tra i prodotti da banco ne esistono di ottimi anche per gestire condizioni più croniche.
La fibra solubile svolge sempre la funzione di richiamo dell’acqua dall’intestino al fine di compattare le feci. Importante nominare le cuticole/bucce macinate di psyllum, importante fibra ad azione prebiotica.
Anche in questo caso però attenzione: minimi eccessi possono provocare coliti!

Possiamo concludere dicendo che, anche se il sintomo diarrea può essere fonte di disagio e preoccupazione per il proprietario, saper riconoscere il tipo di diarrea e saperla contenere può ridurre il carico di stress emotivo ad essa correlata.
Senza mai dimenticare però di consultare il proprio medico veterinario di fiducia se il sintomo persiste o in caso di dubbio.

Articolo del dott. Carmine Salese, DMV 

cerca

leggi di più

  • inMonica Serenari

    Insufficienza pancreatica esocrina. La storia di Braghira.

    L’insufficienza pancreatica esocrina (EPI) è una patologia grave e debilitante per tutto l’organismo. La parola insufficienza indica l’incapacità del pancreas di svolgere una sua funzione fondamentale: quella di digerire e di rendere disponibili all’assorbimento i macronutrienti.Proteine, grassi, carboidrati e, nel cane, anche protezione e l’assorb...
  • inFrancesca Parisi

    Tricobezoari come la nutrizione può essere un valido supporto

    In questo articolo parleremo di tricobezoari nei gatti. Cosa sono? Perché si formano? Che conseguenze possono portare la loro formazione? Come possiamo prevenirli e come può essere di supporto la nutrizione? La stagione primaverile è già iniziata, le temperature sono ogni giorno più miti e tutti noi, compresi i nostri animali ci stiamo preparando a...
  • inCarmine Salese

    Le uova nella dieta del gatto

    Come per il cane, anche per il gatto le uova rappresentano un ottimo alimento completo,  al primo posto come valore biologico rispetto a tutte le altre proteine . Un insieme di vitamine, proteine nobili e sali minerali, spesso presente nelle nostre cucine e facilmente reperibile sul mercato. Il costo accessibile rende le uova un ingrediente...
  • inCarmine Salese

    La nutrizione nella gestione dell’epilessia idiopatica del cane

    In questo articolo affrontiamo un tema importante. Una patologia complessa come l’epilessia idiopatica del cane può essere gestita anche attraverso l’alimentazione? Parleremo dei diversi meccanismi con cui l’alimentazione riesce ad aiutare il soggetto colpito. Ancora una volta ci troveremo a trattare di asse microbiota-intestino-cervello, del...
TORNA SU