Stipsi del gatto

Stipsi del gatto. Cosa sappiamo?

Anche in questo articolo parleremo di…. cacca!
Ma mentre solitamente parliamo di diarrea oggi parleremo del sintomo opposto ovvero la stipsi del gatto.
In questo articolo andremo definire cos’è la stipsi e a evidenziarne i sintomi e le cause. 
Vedremo anche alcuni semplici suggerimenti che possono essere utili in questi casi.

La stipsi (o stitichezza) consiste nella difficoltà a espellere le feci o in una frequenza di evacuazione delle feci inferiore alla norma. 
Questa incapacità nel riuscire a svuotare l’intestino, può rendere le feci secche e dure oltre che di dimensioni anomale: grandi o piccole.
Tra i nostri pet questo sintomo è sicuramente più frequente nel gatto rispetto al cane, per questo in questo articolo parleremo in particolare del nostro piccolo felino.

Stipsi del gatto. Quali sono i campanelli d’allarme?

Ovviamente quello che notiamo è l’assenza o la drastica diminuzione di feci nella lettiera, ma questo aspetto a volte potrebbe non essere così facile da identificare. Ad esempio se il gatto è abituato a fare i bisogni fuori oppure se abbiamo più gatti in casa non è per nulla scontato riuscire a controllare!
Nel caso del gatto una frequenza ottimale di defecazione è di una volta al giorno. 

Letargia e riluttanza al movimento: la costipazione infatti crea una condizione di disagio e malessere generale che porta il gatto a dormire di più, essere meno socievole e spesso tende a nascondersi.

Diminuzione dell’appetito: la permanenza per lungo periodo di feci all’interno del corpo determina un aumento dell’assorbimento delle tossine e sostanze di scarto che normalmente dovrebbero essere espulse all’esterno. Questo determina un senso di nausea, oltre che un fattore di ingombro meccanico.

Tenesmo rettale: notiamo un continuo stimolo a defecare con sforzo e contrazione addominali.
Il gatto entra e esce in continuazione dalla lettiera senza espellere feci.
Attenzione a non confondere il tenesmo rettale con il tenesmo urinario, entrambe sono urgenze mediche ma se il gatto non riesce a urinare (tenesmo urinario) recatevi immediatamente dal vostro veterinario di fiducia o pronto soccorso veterinario più vicino! 

Cause di stipsi del gatto

Le cause che possono determinare la stipsi sono molteplici. Vediamo quali sono le più importanti.

Ostruzione intestinale: se il nostro gatto o cane ingerisce un corpo estraneo (giocattolo o filo) che ostruisce l’intestino le feci saranno bloccate meccanicamente e quindi non potranno essere espulse.
In questo caso spesso la stipsi è accompagnata da altri sintomi (vomito, anoressia, dolore addominale, ipertermia). 

Attenzione in particolare ai boli di pelo nei gatti a pelo lungo. Normalmente il pelo ingerito facendo grooming viene eliminato attraverso il vomito o le feci. Ma in alcuni casi possono bloccarsi nell’intestino e comportarsi da corpo estraneo ostruente.

Dolorabilità a livello di schiena o di arti possono spingere il gatto a trattenere a lungo le feci in quanto la defecazione comporta ulteriore sforzo fisico e dolore.
Questo fa sì che le feci restino nel colon a lungo andando incontro a disidratazione e diventando sempre più dure e difficili da espellere. 

Megacolon: è una condizione frequente del gatto anziano. È una condizione patologica spesso idiopatica.
Il colon, ovvero l’ultimo tratto dell’intestino perde la sua capacità contrattile. Vengono meno i movimenti di peristalsi e si ha quindi un ristagno di feci nel colon.
In questi casi il colon è molto dilatato, alla palpazione addominale si percepisce un cordone duro e il gatto manifesta dolore. 

Disbiosi: anche per la stipsi ovviamente la salute del microbiota è un fattore determinante!
La stipsi nel gatto è un importante sintomo di disbiosi al pari se non maggiore della diarrea.
La cura del microbiota attraverso la dieta e le integrazioni funzionali è il punto cruciale per gestire sul lungo periodo la stipsi.

Dieta povera di fibre: sappiamo bene quanto i gatti siano difficili in fatto di gusti alimentari e sicuramente le fibre non rappresentano la componente più appetibile della dieta.
Un’alimentazione povera di fibra però causa un minor volume delle feci e un aumento della consistenza e di conseguenza difficoltà nell’espulsione. 

La stipsi (o stitichezza) consiste nella difficoltà a espellere le feci o in una frequenza di evacuazione delle feci inferiore alla norma.
E’ un sintomo importante a cui dobbiamo fare attenzione.

Cosa fare se il nostro gatto (o cane!) soffre di stipsi?

Ovviamente se la condizione permane da diversi giorni e il gatto mostra sintomatologia importante rivolgetevi al vostro veterinario per intervenire al più presto.
Il veterinario valuterà se impostare una terapia medica o procedere a un lavaggio del colon qualora la condizione sia molto avanzata. 

La dieta e le giuste integrazioni di pre e probiotici sono fondamentali per gestire questa problematica e cercare di evitare il più possibile le recidive. Rivolgetevi quindi a un medico veterinario nutrizionista che saprà consigliarvi al meglio e stilerà un piano alimentare ad hoc per le esigenze del vostro gatto. 

In generale assicuratevi sempre che il vostro gatto si idrati correttamente, feci più idratate sono feci più morbide e facili da espellere, preferite quindi alimenti umidi. 

Se il vostro gatto segue un’alimentazione fresca potrebbe non essere semplice fargli accettare le verdure, valutate con il vostro veterinario nutrizionista eventuali integrazioni di fibra come lo psillio, fibra in polvere insapore. 

Infine incoraggiate il vostro gatto al movimento, infatti la sedentarietà e l’obesità sono importanti fattori di rischio per la costipazione. 

Articolo della dott.ssa Giulia Moglianesi, DMV

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