Calcoli di struvite e alimentazione
I calcoli o uroliti sono fra le patologie più comuni in cani e gatti, in particolar modo di struvite. Dato che si tratta di una malattia ricorrente, che può essere frustrante, in questo articolo parliamo della corretta gestione nutrizionale dei calcoli da struvite nel cane e nel gatto. Semplici azioni per un problema complesso!
Che cos’è l’urolitiasi?
L’urolitiasi è una patologia caratterizzata dalla presenza nel tratto urinario di uroliti (i cosiddetti calcoli).
Le urine contengono in generale dei Sali minerali che, se raggiungono alti livelli di saturazione, possono precipitare e formare degli aggregati di forma e consistenza variabile.
Questa condizione viene favorita quando la concentrazione di questa Sali minerali aumenta o quando c’è una riduzione del volume urinario (che poi, è la stessa cosa: aumentano i soluti o diminuisce il solvente).
Tra le urolitiasi più comuni nel cane e nel gatto troviamo la struvite (magnesio ammonio fosfato), dovuta appunto dall’aggregazione tra magnesio, ammonio e fosfato.
Struvite nel cane e nel gatto
Nel cane la presenza dei calcoli di struvite è spesso correlata alla presenza di un’infezione delle vie urinarie, dovuta per lo più a batteri ureasi produttori (quali stafilococchi, pseudomonas, proteus e klebsiella) che scindono l’urea in ammonio e bicarbonato.
Lo ione ammonio così si può aggregare al magnesio e al fosforo per formare la struvite, mentre il bicarbonato che induce un aumento del pH urinario, rende anche meno solubile la struvite che tende quindi a precipitare.
Nel gatto, invece, la struvite si associa più spesso ad urine sterili, quindi senza batteri, ma pur sempre alcaline (ovvero con pH alto).
Quindi quali sono le cause predisponenti quindi alla formazione dei cristalli di struvite?
- La sovrasaturazione delle urine da parte di magnesio, ammonio e fosfato
- Infezioni batteriche urinarie
- pH urinario basico
- diete non idonee, in particolare alimenti secchi e contenenti alte quantità di magnesio o comunque alcalinizzanti
- scarso consumo di acqua

Con l’alimentazione possiamo fare molto sia in fase di cura che in fase di prevenzione
Calcoli di struvite e alimentazione. Come possiamo agire con l’alimentazione fresca?
L’alimentazione, in corso di urolitiasi può fare la differenza.
Possiamo, in particolare, agire su diversi punti:
- aumentare l’introito di acqua giornaliero – se vuoi sapere come fare per fare sì che il tuo cane o gatto beva di più, leggi questo articolo!
- limitare l’escrezione urinaria dei precursori, tramite una dieta appositamente formulata
- ridurre il pH urinario, aggiungendo integratori blandamente acidificanti (ad esempio la rosa canina che contiene vitamina C naturale)
- lavorare in dissoluzione del calcolo, ma anche in prevenzione ovvero mai abbassare la guardia! Se il tuo cane o il tuo gatto ha avuto calcoli in passato, potrebbe averli anche in futuro ed è quindi fondamentale proseguire con un’alimentazione dedicata!
- aiutare, tramite una dieta ricca di pre e probiotici, il microbiota intestinale, in modo da ridurre la colonizzazione della vescica da parte di batteri provenienti dal tratto intestinale.
- utilizzare integrazioni ad azione antinfiammatoria, come gli Omega-3 o alcuni fitoterapici come il Ribes nigrum gemmoderivato, per ridurre l’infiammazione della vescica e quindi il dolore creato dalla cistite.
- creare diete appetibili (rispetto alle diete commerciali poco appetibili che esistono in commercio).
E’ importantissimo creare una dieta specifica e altamente individualizzata nel corso delle urolitiasi per personalizzare il tenore proteico, la quantità di minerali e la quantità di acqua della dieta per far sì che sia una dieta corretta, che rispetti i fabbisogni dell’animale e che sia sostenibile nel lungo periodo.
Possiamo, inoltre, attraverso integrazioni funzionali lavorare sul pH urinario e sul microbiota dei cani e dei gatti perché la disbiosi viene spesso collegata alle urolitiasi.
Mi raccomando, attenzione al fai-da-te, consigliamo sempre di chiedere consiglio al Medico Veterinario Nutrizionista
Articolo della dott.ssa Alice Chierichetti, DMV