Quali sono le piante pericolose per i cani?
Quante volte ci siamo chiesti se la pianta che il nostro cane ha ingerito è tossica?
Ecco un articolo che fa il punto su questo argomento, raccogliendo le specie più comuni in Italia.
È bellissimo tenere in casa o in giardino delle piante, ma cosa sappiamo della loro tossicità?
Cosa possiamo fare per tenere in sicurezza i nostri piccoli amici?
Prendiamo in esame le più diffuse piante d’appartamento e da giardino, alcune possono dare problemi anche gravi se ingerite. Questo non vuol dire che non ci siano altre piante che possano dare problemi, ma queste sono le più comuni.
Se un cane presenta sintomi gastroenterici o cutanei a seguito dell’ingestione o del contatto con una pianta, è bene rivolgersi al veterinario curante o al CENTRO ANTIVELENI 011/6637637 oppure 06 49978000.
Rimedi “casalinghi” come latte, carbone o induzione del vomito possono arrecare danni e ritardare le cure idonee.
Spesso non ci sono antidoti per le sostanze tossiche contenute nelle piante, ma terapie di supporto.

PHYLODENDRON
Pianta tropicale tipica del sottobosco. In appartamento al riparo della luce diretta, cresce senza grossi problemi. Molto comune come pianta decorativa contiene una linfa ricca di ossalati negli steli e nelle foglie.
Può causare irritazioni della mucosa orale, linguale e gastroenterica. A livello delle mucose orali ed intestinali causa bruciore e vesciche.
I cani e i gatti che ne vengono in contatto presenteranno scialorrea (eccessiva salivazione), vomito e inappetenza.

DIEFFENBACHIA
Pianta tropicale molto diffusa negli appartamenti.
Ha un potenziale irritante per i nostri animali domestici. Contiene infatti una linfa tossica che a contatto con la cute, gli occhi e le mucose della bocca, stomaco e intestino provocando intenso bruciore e gonfiore.
Questa pianta contiene nel suo tessuto delle cellule denominate “esplosive” che sono ricche di ossalato di calcio. Tale sostanza all’interno di queste cellule cristallizza sotto forma di minuscoli “aghi” che vengono chiamati rafidi. Una leggera pressione sulla pianta è sufficiente alla rapida espulsione verso l’esterno dei rafidi che possono penetrare nella pelle provocandone l’infiammazione.

CICLAMINO
Pianta comune che nasce spontanea nei boschi o coltivata.
Ha tossicità in tutta la pianta tuberi compresi. Questo è legato al suo contenuto in ciclamina, in grado di provocare una sintomatologia gastrointestinale con vomito e diarrea.
Si possono anche avere crisi convulsive.

EUPHORBIA
Pianta molto comune per le festività natalizie, contiene una linfa ad alto contenuto di triterpeni. Possono essere molto irritanti se vengono a contatto con la pelle o se vengono ingeriti.

AGRIFOGLIO
Altra pianta decorativa natalizia molto comune, purtroppo tossica. Sono tossiche sia le bacche che le foglie e l’ingestione di pochi frutti (drupe rosse) può provocare torpore, grave stato infiammatorio sia a livello dell’apparato gastro-intestinale, con vomito e diarrea, sia a livello renale.

MUGHETTO
È tossica tutta la pianta compresi i fiori e le bacche, contiene sostanze cardiotossiche e saponine.
È molto pericolosa e può dare avvelenamenti anche mortali. Dobbiamo essere attenti anche al minimo contatto.
I sintomi sono dolori addominali, scialorrea, nausea vomito, alterazioni cardiache, coma e morte.

TULIPANO
La tossicità è limitata ai bulbi che contengono glicosidi e alcaloidi.
Se ingeriti possono dare una intossicazione molto grave per cui si consiglia l’ospedalizzazione.
I sintomi sono bruciore del cavo orale, vomito, edema della glottide, convulsioni, delirio, insufficienza epatica e renale.
Possono essere irritanti per le mani se toccati.

TASSO
La parte tossica è il seme che contiene la taxina A e B.
I sintomi dell’intossicazione possono essere gravi con sintomi quali nausea, vomito, diarrea, midriasi, convulsioni, depressione respiratoria e coma.

OLEANDRO
E’ un arbusto che si ritrova, di frequente, ai margini delle strade come pianta ornamentale.
Nei giardini è anche spontaneo ed è molto tossico sia per l’uomo che per gli animali.
Diversi casi di morte di ratti e topi si sono verificati anche per l’ingestione di acqua in cui erano stati immersi rametti e foglie della pianta.
Diversi bovini sono morti per averne mangiate le foglie. La tossicità equivale a quella dei digitalici.

DIGITALE
Questa pianta ornamentale contiene una serie di alcaloidi tossici come digitossina, digossina, lanatoside.
Tutta la pianta è velenosa e può dare effetti tossici anche a dosaggi bassissimi.
Come primi sintomi dell’intossicazione si osserva vomito incoercibile e aritmie cardiache nell’anziano. Nei giovani blocchi cardiaci e bradicardia.

DATURA
Pianta legata da secoli alla magia è chiamata anche erba delle streghe.
La sua tossicità è legata a tutta la pianta ma è concentrata in particolare nelle foglie, nei fiori e nei semi.
Gli alcaloidi contenuti, come la scopolamina e l’atropina, hanno un forte potere psicotropo e allucinogeno tali da lasciare danni permanenti e scatenando malattie mentali latenti.
Il decesso avviane per arresto respiratorio.

CYCAS
Pianta ornamentale molto comune e molto tossica.
La tossicità è principalmente concentrata nei semi ma tutta la pianta è da considerarsi pericolosa.
A seguito dell’ingestione anche di pochi semi si può manifestare vomito, diarrea, depressione e convulsioni.
Dopo qualche giorno invece inizia a manifestarsi l’azione tossica vera e propria a livello del fegato.
La maggior parte dei cani intossicati muoiono perché non esiste antidoto.

ARISTOLOCHIA
Moderna e bellissima pianta ornamentale, contiene l’acido aristolochico.
È una pianta ad azione cancerogena, dimostrata in via sperimentale nei roditori.

ARUM
Pianta molto comune che cresce in tutta Italia ai bordi delle strade e nelle zone in penombra.
La parte più tossica sono i frutti. Contiene saponine, glicosidi cianogenetici che in acqua liberano acido cianidrico. L’avvelenamento può anche essere mortale e si manifesta con disturbi gastro-intestinali, vomito e alterazioni del ritmo cardiaco (tachicardia).
Dermatiti e vesciche si hanno in seguito a contatto esterno.

RICINO
Coltivata per la sua bellezza, vegeta anche allo stato spontaneo.
I suoi semi possono venire confusi con i fagioli borlotti e sono la parte più velenosa della pianta.
L’ingestione di pochi semi (2-3) sono sufficienti per causare la morte, la sostanza tossica contenuta è la ricina.
La sintomatologia si manifesta con disturbi addominali, vomito e diarrea, ipertermia, embolia, emorragie intestinali, oliguria. Si instaurano anche disturbi del ritmo cardiaco e spasmi tetanici.

GINESTRA
Pianta diffusa in tutta la zona mediterranea.
Contiene parteina e scoparina, tutta la pianta è velenosa, ma soprattutto i fiori e i semi.
La ginestra costituisce un pericolo mortale e la sintomatologia si manifesta con disturbi gastrointestinali (nausea, vomito, diarrea), crisi convulsive, stato comatoso che può giungere alla morte.
Se raccogliete i rami fioriti della pianta, non portate le mani alla bocca. Lavatevi accuratamente le mani.

EDERA
Comunissimo rampicante contiene saponine con capacità irritanti se ingerite.
La sintomatologia sarà caratterizzata da salivazione, vomito, diarrea e dolori addominali.

BOSSO
Pianta ornamentale che contiene sostanze tossiche come la buxina, buxina e bussimidina.
È tossica anche per gli animali domestici che possono avere sintomi gastrointestinali a seguito dell’ingestione.
La parte più tossica della pianta sono le foglie.

COLCHICO
Molto comune nei prati in autunno, contiene colchicina in particolare nei semi e nei bulbi.
L’intossicazione può avere una latenza fino a 10 giorni causano gravi sintomi come grave infiammazione di bocca e gola, dolori addominali, diarrea emorragica, alterazione della colagulazione seguita da aplasia midollare e emorragie fatali.

CICUTA
Pianta spontanea di storica tossicità per aver portato a morte Socrate, contiene degli alcaloidi come la coniina e conidrina.
La sua tossicità è legata a tutta la pianta ma in particolare ai frutti e ai semi.
Gli alcaloidi contenuti causano vomito, diarrea, paralisi dei muscoli respiratori che porta a morte.
La pianta ha anche una tossicità locale cutanea con iperemia ed edema.

ELLEBORO
Detta anche rosa di Natale, sono velenose tutte le parti aeree della pianta.
Costituisce un pericolo mortale, la sintomatologia si manifesta anche a livello gastrointestinale (vomito, diarrea), si avranno convulsioni e delirio fino a giungere alla morte per paralisi respiratoria.

Articolo della dott.ssa Monica Serenari, DMV
Tratto da Accademia di Fitoterapia e Scienze Naturali (A.Fi.S.Na., foto dal Web)